In Italia siamo vecchi, lo si sa. Gli over 65 sono il 22,3 % della popolazione contro una media europea del 19,4 %. È un bene perché, grazie a condizioni di vita, di lavoro e di cure migliori, la vita media si è allungata ben oltre gli 80 anni. La situazione però, se mal governata, può comportare diversi rischi. Prima di tutto, l’aumento dei pensionati e la parallela diminuzione dei lavoratori determina la diminuzione dei contributi necessari al pagamento delle pensioni. Ne potrebbero conseguire, da parte degli anziani, “egoismi di massa” in difesa del proprio tenore di vita e tendenze, ben orchestrate da partiti senza scrupoli, a far dilagare paure ancestrali per il nuovo e per i diversi. Menomale che arrivano alla riscossa stupendi nuovi giovani. Come Greta, la svedese di 15 anni che ha saputo mobilitare milioni di ragazzi in tutto il mondo contro il riscaldamento globale (vedi anche a pag. 6). O come Simone, il ragazzo di 15 anni che a Torre Maura ha smontato la messa in scena dei fascisti contro i rom dicendo loro in faccia: “State a fa’ leva sulla rabbia della gente per racimolare voti. ‘Sta cosa di anda’ sempre contro le minoranze a me nun me sta bene”. Ma anche nel nostro piccolo ci sono segnali di un impegno culturale genuino. Guardate a pag. 12 cosa stnno facendo i nostri ragazzi: all’Itis Cremona creano l’Officina della partecipazione e della creatività; alla Bussero partecipano al Giardino dei Giusti del mondo dedicato a figure di Resistenza morale di Rwanda, America latina, Bosnia, Europa; all’Itis Maffucci fanno un film finanziato dal Miur su Olmi; a Niguarda 300 ragazzi presentano le proprie poesie al premio Poesiamoci in Zona Nove. Eppure anche questi ragazzi hanno dei nemici. Per quest’anno il governo infatti prevede tagli alla scuola: – 30 milioni al diritto allo studio, – 40 all’Università, – 30 alla ricerca.