Il nuovo corso del Pd al circolo di Niguarda

Il Partito Democratico, dopo le sconfitte al referendum del dicembre 2017 ed alle politiche del 4 marzo 2018, ha svolto le primarie per l’elezione del nuovo segretario che hanno visto la indiscutibile vittoria di Zingaretti e si è messo subito in moto per cercare di riprendere l’iniziativa nei quartieri e tra la gente. Questo il senso dell’iniziativa che il circolo “Rigoldi” del Pd di Niguarda ha organizzato nella mattinata di sabato 23 marzo, dal suggestivo titolo “La nuova rotta del Pd”, con la partecipazione di Vinicio Peluffo, segretario regionale del partito, e di Franco Mirabelli, il senatore di riferimento dei nostri quartieri. Un tema forse di scarso interesse per la cittadinanza in generale, ma cruciale per gli elettori e i militanti di questo partito, che chiamarli disorientati sarebbe un eufemismo: c’è chi lascia il partito, preoccupato per un improponibile ritorno al passato e chi invece torna a riavvicinarsi una volta liberato il campo dall’ingombrante presenza, nel bene e nel male, di Renzi. L’incontro, moderato da Diana Comari, la portavoce del circolo, ha dato modo ai presenti di assaporare un’anteprima di ciò che sarà l’azione politica del nuovo corso del partito: Europa, immigrazione, strategia delle alleanze, atteggiamento verso questo governo e la sua disastrosa politica economica, scenari futuri e organizzazione del partito. Due relazioni che hanno aperto un interessante dibattito tra i molti convenuti. Più rivolta alle cose milanesi e regionali l’intervento di Peluffo, più articolato sulle questioni nazionali e internazionali quello di Mirabelli, ma entrambi concordano su un punto: il Pd, se vuole riprendersi (e i segnali già ci sono, a dispetto delle sconfitte), deve ricostruire un rapporto con i cittadini e in questa prospettiva i circoli diventano elementi cruciali di dialogo e iniziativa politica locale. Si è parlato delle sconfitte elettorali in Abruzzo e Sardegna (in Basilicata ancora non si era votato) e di come il Pd, pur perdendo, si sia dimostrato tutt’altro che estinto, al contrario in ripresa e ben vivo, al punto che il bipolarismo centro destra-centro sinistra, dato per morto e sostituito da quello Destra-M5s, è tornato ad essere protagonista della scena politica, come registrano anche gli ultimi sondaggi che vedono il movimento di Grillo e Casaleggio in caduta libera e il Pd in ripresa. Questo pone il partito di fronte a un compito difficile ma irrimandabile: tornare a parlare a quegli elettori che avevano votato Pd nel 2013, ma che poi nel 2018 per il 22% erano passati all’astensione e per il 17% avevano scelto il Movimento 5 stelle. Ora, di fronte al fallimento di questo governo sul piano morale, etico, ma soprattutto economico, questi elettori si stanno pentendo e probabilmente saranno sensibili a un dialogo col partito che avevano votato nel 2013. E la posta in gioco è altissima: alle prossime elezioni europee del 6 maggio, se dovessero prevalere i nazionalisti, Lega in testa, potremo dire addio alla Comunità Europea, e ci troveremmo da soli, noi piccoli stati, a vedercela con colossi come Usa, Cina, Russia o le grandi multinazionali che farebbero il bello e il cattivo tempo con noi, con il nostro patrimonio e il nostro territorio. Il Partito ha quindi una grande responsabilità: dare una risposta a quella grande domanda di partecipazione che c’è nel Paese: contro il Governo, per la difesa di valori e diritti che vengono messi in discussioni tutti i giorni. Domanda di partecipazione e di unità che torna a trovare il punto di riferimento nel Partito Democratico, che sta ribaltando la percezione che si era andata diffondendo, che la gente non fosse più al centro della sua azione politica, ma che altre fossero le priorità: l’economia? I rapporti internazionali? Oggi però si ha la sensazione che questa impressione non sia più nella testa delle persone. Al termine dell’incontro, la portavoce Diana Comari commentava che quest’incontro aveva l’obiettivo di fare il punto, dopo le primarie, della situazione attuale, per capire come il partito possa ripartire, possa riallacciare il rapporto con i cittadini, possa decidere una linea d’azione e possa tornare protagonista. Ma certo, questi sono temi che stanno più a cuore ai militanti, a quelli che dal partito se ne sono andati e stanno pensando di ritornare e quelli che invece stanno valutando per la prima volta se entrare in una organizzazione strutturata ed efficace per combattere per le proprie idee. Ma il circolo pensa anche che si debba soprattutto trattare temi che stanno più a cuore ai cittadini: il lavoro, ad esempio. A questo proposito il 7 aprile c’è stato un incontro con Marco Leonardi sui temi economici, del lavoro e del welfare. Grande attenzione anche ai problemi del quartiere: il circolo sta seguendo le iniziative del Comune per il collegamento di Niguarda con il Pronto Soccorso dell’ospedale con una linea di autobus apposita, il “35”, poi c’è il progetto di risistemazione della piazza Belloveso, che prevede l’ampliamento degli spazi verdi, la riduzione delle corsie viabilistiche e la drastica riduzione degli spazi per la sosta dei veicoli. Anche la viabilità e i collegamenti tranviari sono al centro dell’attenzione e per questo frequenti sono i contatti con gli assessorati e fitto il dialogo.