Le quinte della Pirelli al “Giardino dei Giusti”

Il 15 marzo, tra i quasi 800 studenti che, come ogni anno, hanno colorato la balza del Monte Stella che ospita il Giardino dei Giusti di tutto il mondo, inaugurato nel 2003 per onorare figure esemplari di resistenza morale in Rwanda, America Latina, Bosnia, Europa oppressa dal nazismo e dal comunismo, Tunisia, Russia, Iran, c’erano anche le quinte della scuola primaria G.B.Pirelli di via Da Bussero. Con loro hanno portato striscioni, cartelli e messaggi per i Giusti. “Voi siete i nostri maestri di umanità”, si legge su uno di questi. È una cerimonia sentita, ed è stata dedicata quest’anno ai Giusti di Europa e Africa, per riscoprire i valori europei e l’importanza dello sviluppo del continente africano attraverso le storie di Istvan Bibo (intellettuale ungherese che non si è piegato alle prevaricazioni del nazismo), Simone Veil (sopravvissuta ad Auschwitz che, come Presidente del Parlamento Europeo, ha profuso il suo impegno per la dignità delle donne e a favore della pace), Wangari Maathai (ambientalista, attivista politica e biologa keniota,la prima donna africana ad aver ricevuto il premio Nobel per la Pace per il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace) e Denis Mukwege (medico specializzato in ginecologia e ostetricia, che ha fondato nel 1998 il Panzi Hospital, ospedale in cui è diventato il massimo esperto mondiale nella cura dei danni fisici interni causati da stupro). “Questa è una Giornata che celebra l’uomo e la sua capacità di fare del bene”, ha sottolineato in apertura il Sindaco Giuseppe Sala. “Tutti questi giovani presenti rendono questo angolo di Milano ancora più bello. E il Giardino dei Giusti proietta Milano nel futuro. Una città antifascista, pragmatica e generosa che sa offrire assistenza: un modello di tolleranza”. Milano quindi si conferma capitale morale del movimento culturale dei Giardini dei Giusti, che Gariwo (Gardens of the Righteous Worldwide) ha costruito in Italia e nel mondo. “In questi giorni”, ha ricordato il presidente di Gariwo Gabriele Nissim, “centinaia di iniziative si sono realizzate in Italia, in Europa e in Medio Oriente: da Israele, alla Giordania, alla Polonia, all’Inghilterra, da Agrigento, a Napoli, Benevento, Roma, Brescia e Vercelli. Lo spirito che guida questo movimento è che ogni individuo, nel suo piccolo, può sempre fare qualcosa per porre un argine all’odio, all’antisemitismo, al razzismo e può evitare che si ripetano nuovi genocidi, totalitarismi e atrocità di massa contro gli esseri umani”.