Alla Casa della Memoria rivive l’universo resistenziale delle 4 Giornate di Napoli

Sabato pomeriggio 13 aprile, la Casa della Memoria di via Confalonieri ha organizzato un lungo e commosso revival su “Le 4 giornate, il coraggio e la vittoria di Napoli contro i nazi-fascisti”. Perno dell’evento è stata la presentazione del volume di Nunzia Gionfriddo “Gli angeli del Rione Sanità”, con la partecipazione dell’autrice, preceduta dalla proiezione di un esemplare documentario del 2008 di Aldo Zappalà (sotto l’alto patronato del presidente Ciampi) e da una documentatissima introduzione di Andrea Saba, docente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri. L’evento letterario si è così trasformato in una irripetibile occasione di rivisitazione di un non mai abbastanza compreso momento fondativo di tutta la nostra storia nazionale. Il libro concentra le sue vicende tra le mura del carcere di Santo Stefano e una Napoli distrutta dai bombardamenti alleati. Beppe, un innocuo postino del rione Sanità, perde la memoria per le torture cui è sottoposto nel carcere borbonico dove è stato inghiottito dopo avere involontariamente sollevato il velo di una inconfessabile e torpida violenza di un notabile fascista. Colpito da amnesia, Beppe cerca di ricordare le ragioni della reclusione e delle sevizie, ma il sofferto recupero della memoria opera però in lui una profonda metamorfosi, da persona semplice a coraggioso difensore della libertà. Il caso gli offre il modo di lasciare l’inferno della prigionia e lo proietta prima sull’isola di Ventotene e lo fa infine ritornare a casa dove si unisce alla fiammata di ribellione contro gli occupanti tedeschi che hanno avuto l’ordine di ridurre in ‘polvere e cenere’ la città. Certamente presente, nella memoria di quasi tutti i numerosi spettatori, lo splendido “Le 4 Giornate di Napoli” di Nanni Loy (1992), facente parte della cultura filmica più profonda di ognuno di noi e richiamato dalla copertina del libro. Ma l’attenzione dei presenti ha tradito un non scontato, quasi incredulo, coinvolgimento davanti al realismo in bianco e nero del documentario e alla accuratezza della relazione del professor Saba e dei testimoni da lui fatti rivivere. Indimenticabile, quasi insopportabile, la crudezza visiva di tante foto. Tutto l’evento per altro è stato caratterizzato da una contestualizzazione molto concreta di tutto quanto ha preceduto (feroci e ripetuti bombardamenti americani, caduta del fascismo, disfacimento dell’esercito) e seguìto (l’occupazione americana e la profondissima miseria del dopoguerra) il bagliore delle quattro giornate! Anche la presentazione conclusiva di Nunzia Gionfriddo, apertissima a domande e approfondimenti, si è mossa in tutto l’arco di tempo nel quale le Giornate sono maturate prima, superate poi da una situazione per certi aspetti non meno critica di quella precedente. Richiamato tra l’altro un ormai dimenticato episodio di solidarietà del primissimo dopoguerra: un lunghissimo treno di bambini dei bassi partenopei ospitato per un anno da famiglie dell’Emilia e della Lombardia. Per meglio comprendere l’evento abbiamo intervistato il professor Roberto Carlucci, docente presso l’Istituto Comprensivo Locatelli-Quasimodo, che in virtù dei suoi ottimi rapporti con l’autrice e gli organizzatori della Casa della Memoria, ne è stato di fatto il promotore. E che vi vede innanzitutto una “occasione attuale, attualissima, per discutere di Resistenza al nazi- fascismo partendo da un magnifico libro dove l’ espediente letterario della perdita della memoria di un singolo rimanda alla perdita della memoria di un Paese!”.
A quale Napoli si riferisce esattamente il titolo dell’evento?
“Il documentario parla della città. Nel libro si dà maggiore spazio al rione Sanità. Ma vi si fa riferimento anche a paesi della Campania come Cava de’ Tirreni, san Giovanni a Teduccio, Portici, Scafati e le terre salernitane, oltre che alla Sicilia già libera. Si accenna a possibili contatti con il Nord, dove molti confinati di Ventotene dopo l’armistizio fanno ritorno. Per l’autrice, insomma, i luoghi accennati o centrali della storia sono solo un esempio per dimostrare l’unità delle rivolte. Naturalmente vi si coglie un pizzico di orgoglio partenopeo visto che è Napoli la città che addita la via della resistenza con le sole proprie forze…”
Va cercato nel libro qualche particolare messaggio?
“Il vero problema della scrittrice è la consapevolezza della indifferenza di tanti di fronte ai drammi della Storia. Sono settanta anni che molto poco si parla della Resistenza napoletana nelle scuole, nell’università, sui manuali! Il suo libro Nunzia Gionfriddo lo ha scritto proprio per risvegliare le coscienze”.
Qualche particolare rilettura della storia delle Giornate?
“Nessuna novità sensazionale. Ma la scrittrice nel suo libro fa sentire che la rivolta di Napoli fu rivolta di coscienza di popolo e non cronaca di limitati episodi di eroismo”.
• Le 4 giornate di Napoli furono un episodio storico di insurrezione popolare avvenuto nel corso della seconda guerra mondiale, tra il 27 ed il 30 settembre 1943. Nel corso dell’insurrezione i civili, con l’apporto di militari fedeli al Regno del Sud, riuscirono a liberare la città di Napoli dall’occupazione delle forze della Wehrmacht. L’avvenimento, che valse alla città il conferimento della medaglia d’oro al valor militare, consentì alle forze Alleate di trovare al loro arrivo, il 1º ottobre 1943, una città già libera dall’occupazione tedesca, grazie al coraggio e all’eroismo dei suoi abitanti ormai esasperati e allo stremo per i lunghi anni di guerra. Napoli fu la prima, tra le grandi città europee, ad insorgere, e con successo, contro l’occupazione tedesca.
• Il libro “Gli angeli del rione Sanità”: Primo Classificato per Opere inedite al Prelio Letterario internazionale Città di Cattolica – Pegasus Literary Awards 2016 e Primo Classificato al Concorso letterario “Letteratura è Mondo” – Caffè Orchidea Eboli. La scena in copertina è tratta dal film di Nanni Loy e concessa dall’Istituto Campano, proprietario di quella foto (vedi in alto a sinistra).
• L’autrice Nunzia Gionfriddo: Napoletana residente a Roma, è stata insegnante, saggista, studiosa dei rapporti tra letteratura, scienza e filosofia; ha pubblicato vari romanzi, tra cui “Chiocciole vagabonde” (Europa Libri) e “Raccontami la mia storia”, inserito dalla Robin Edizioni nella prestigiosa collana di autori classici antichi e moderni: La Biblioteca del Vascello. La sua ultima opera, l’inedito “Cioccolata calda per due”, ha già vinto il secondo posto al Premio Milano International 2018, indetto dalla Pegasus Literary Awards e il quarto posto al Premio Letterario Nazionale Giovane Holden di Viareggio.