Dopo le celebrazioni della Liberazione lo sfregio demenziale dei teppisti

Nonostante il “ponte lungo” che ha tenuto molti lontano da Milano e il tempo incerto fino all’ultimo momento, erano in molti i niguardesi che hanno manifestato in piazza il 24 aprile, giorno della liberazione di Niguarda. Durante il tragitto, a ogni fermata per appendere le corone alle lapidi, i cittadini attori di Minima Theatralia hanno raccontato chi fossero i caduti con delle letture teatrali delle loro biografie. Il tutto rallegrato dalla musica della banda degli ottoni a scoppio che ha divertito tutti, specie i più piccoli. Nei giorni successivi, purtroppo, ignoti hanno appiccicato adesivi di una donna nuda che mangia un piatto di spaghetti con una banda nera a copertura del seno e attraversata dalla scritta “love spaghetti, hate antifa (amo gli spaghetti, odio gli antifascisti)”, sulle serrande della sezione Pd, del Teatro della Cooperativa e della sede Anpi. E questo mirabile capolavoro dell’idiozia umana è stata appiccicato sulla raffigurazione del volto di Gina Galeotti Bianchi, nome di battaglia Lia, la prima caduta dell’insurrezione milanese a suggerire che proprio al cattivo gusto non c’è limite. Lapidario il commento dell’Anpi Niguarda: “100 anni fa i fascisti assaltavano la sede dell’Avanti, uccidendo chi vi era all’interno. Oggi a Niguarda si limitano ad attaccare adesivi di cattivo gusto in cui ci annunciano di odiare gli antifascisti. Sono passati 100 anni e non hanno ancora imparato il rispetto per chi non la pensa come loro”.

a Niguarda

a Milano