Per un’Europa più giusta e solidale

(Candidato alle elezioni europee)

L’Europa è a un bivio; mai come in questa occasione le elezioni europee assumono un significato e una valenza che può essere un autentico spartiacque tra il prima e il dopo. Sul nostro Vecchio Continente, e in particolare sul nostro Paese, soffiano i venti di un populismo che vuole far saltare la “casa comune” che ha permesso settant’anni di pace e passi avanti su alcuni temi globali. Tutto questo è ora minacciato da Matteo Salvini, dai suoi alleati europei e da chi, come i Cinque Stelle, ha dimostrato di non avere le capacità di governare ed è di fatto diventato succube della Lega. Nell’Europa di oggi ci sono luci e ombre, passi avanti e passi indietro, ma dobbiamo dire la verità e non cadere nel tranello delle bufale e delle bugie. L’Europa deve essere rifondata, deve essere migliorata; non è una cattedrale nel deserto ma una cattedrale incompiuta. Abbiamo sentito in questi mesi tante falsità, tante bugie sull’Europa; ogni cosa che non andava era colpa di “Bruxelles”. Mentre, al contrario, spesso le inefficienze e le mancate risposte ai problemi erano e sono frutto di egoismi nazionali. Pensiamo solo al problema dell’immigrazione che può essere affrontato solo in un’ottica europea e con una solidarietà reale tra gli stati appartenenti all’Unione Europea. Solidarietà resa impossibile allo stato di fatto dalle chiusure di Ungheria e dei Paesi di Visegrad guidati da governi alleati della Lega e della destra. Ho deciso di dare il mio contributo pensando che il primo compito è dire la verità: dire i pregi (che ci sono) e i difetti di questa Unione; dire cosa migliorare e cosa mantenere. L’Europa necessita di uno slancio, di una nuova primavera, di più coraggio ma anche di più concretezza e vicinanza ai cittadini. Un’Europa più giusta e solidale, un’Europa che si impegni a contrastare le diseguaglianze; che realizzi la parità di salario tra uomini e donne; che dica basta al dumping fiscale introducendo così la base imponibile comune e consolidata per le imprese e la “digital tax”; che introduca un’aliquota minima europea del 18% sulle multinazionali che cambiano sede per non pagare le tasse e si trasferiscono nei paradisi fiscali quali l’Olanda e l’Irlanda. La nostra Europa presenta ancora sacche di povertà infantile: è necessario un fondo di 6 miliardi di euro nel bilancio europeo per combattere questa piaga. Sono ben 25 milioni i bambini poveri in Europa che necessitano di assistenza sanitaria, istruzione, casa e alimentazione. Come abbiamo fatto a Milano, che è diventata la città con il record di raccolta differenziata, tra le prime tre città europee che hanno raggiunto questo obiettivo, dobbiamo impegnarci di più per affrontare la sfida cruciale della salvaguardia dell’ambiente: una sfida che si può vincere solo in ottica europea. Nel nostro Vecchio Continente dobbiamo raggiungere l’obiettivo del dimezzamento delle emissioni nei prossimi anni e raggiungere, in tempi ragionevoli, zero emissioni nette. I nostri figli ci stanno spronando, osservando e giudicando sull’esempio di Greta, la ragazza svedese che è stata capace di dare una scossa a un intero Continente. Dobbiamo riprendere una battaglia serrata per la difesa dei diritti e delle garanzie troppo spesso messe in discussione in alcuni Paesi appartenenti alla UE. Far parte della casa comune europea richiede obblighi che devono essere rispettati: sui diritti saremo inflessibili pena l’allontanamento di chi li metterà in discussione. Dobbiamo vigilare perché tutto quanto conquistato con fatica non venga distrutto dal vento populista. Ho accettato di candidarmi, da indipendente, nella lista “PD – Siamo Europei” perché riconosco che Zingaretti ha compiuto importanti cambiamenti, ha dimostrato di voler “allargare il campo” al civismo, all’associazionismo, laico e cattolico, in un confronto aperto e costruttivo con i sindacati e il volontariato. Dobbiamo essere uniti per un impegno comune: l’Europa, il suo futuro, il nostro futuro. Non dobbiamo farci prendere da paure. Dobbiamo avere la forza e la passione di lottare per il futuro nostro e dei nostri figli. Per un’Europa giusta, solidale. Per un’Europa capace di andare oltre ai numeri, per un’Europa che sappia ritrovare lo spirito di Spinelli e dei Padri Fondatori. Dobbiamo essere visionari ma con i piedi per terra.