Progetto “La mafia fa schifo”: Le scuole hanno incontrato don Gino Rigoldi

Anche quest’anno il Progetto sulla Legalità, che Civitas Virtus ha proposto alle scuole secondarie di I grado del Municipio 9, ha coinvolto moltii ragazzi. Le scuole che hanno aderito al progetto sono la “Cassinis”, la “Falcone e Borsellino”, la “Rosa Govone”, la “Gandhi”, la “Rodari”, la “Tommaseo” e la “Verga”. Il 12 aprile, a conclusione del percorso, più di trecento ragazzi, presso l’Aula Magna del Niguarda, hanno incontrato don Gino Rigoldi. Cappellano dal 1972 dell’Istituto Penale per Minorenni C. Beccaria, don Gino nello stesso anno ha iniziato a ospitare in casa sua un primo gruppo di minori che uscivano dal carcere senza casa e famiglia, coinvolgendo i Servizi Sociali e un gruppo di volontari perché agissero a favore dei troppi giovani abbandonati. In qualità di Cappellano collabora con gli educatori del carcere per realizzare i progetti di reinserimento sociale dei detenuti, del reinserimento lavorativo e della soluzione al problema abitativo, anche offrendo ospitalità in casa sua a giovani italiani e stranieri in difficoltà. Si ringrazia l’Ospedale Niguarda che ha ospitato l’incontro. Il Progetto della Civitas Virtus, il cui presidente è Stefano Morara, propone da qualche anno un percorso, per le seconde e le terze medie, che prevede letture in classe sulla mafia, visite a beni confiscati, visite alla Centrale di Polizia di via Cittadini, la collaborazione con gli Istituti Superiori Alberghieri Lagrange e Pareto e Liceo Scientifico Russell. L’incontro conclusivo del 12 aprile è stato un momento molto interessante in cui don Gino, ospite d’onore della Civitas Virtus, ha affascinato i ragazzi tenendo alto il livello di attenzione per circa due ore e che gli studenti hanno saputo apprezzare formulando domande adeguate. Ai ragazzi don Gino ha lasciato un messaggio di vita e di speranza sottolineando il fatto che bisogna lottare e collaborare per il rispetto della legalità. Ha sottolineato quanto sia importante chiedersi come si possa contribuire per abellire il mondo che ci circonda, sin da piccoli, partendo da ciò che noi stessi possiamo fare in prima persona e soprattutto li ha incitati ad intervenire per partecipare e farsi sentire. Durante il dibattito si è discusso di bullismo, di corruzione, di come don Gino interviene per il recupero educativo dei ragazzi che arrivano al Beccaria, partendo da esempi quotidiani. Una cosa molto bella su cui si è riflettutto è stata la considerazione del fatto che i giovani hanno tanto da imparare e che se guidati e consigliati bene riescono a ritornare sulla strada giusta, prima degli adulti.