Riqualificazione dello scalo Farini: ecco il progetto vincitore

Lo aveva anticipato a “Zona Nove” l’assessore Pierfrancesco Maran nell’intervista pubblicata lo scorso mese: la gara internazionale per il progetto di riqualificazione degli scali ferroviari era alle battute finali. E così è stato. Scalo Farini e San Cristoforo, due degli scali dismessi più importanti, avranno una seconda vita e un aspetto totalmente diverso dal quello attuale. Il concorso internazionale, per ripensare queste due strategiche zone della nostra città, è stato vinto dallo studio olandese Office for Metropolitan Architecture (Oma) insieme con Laboratorio Permanente. Per quanto riguarda quello di Farini, il più grande dei sette scali, la parola d’ordine è continuità, sia con la storia del luogo, visto che tutti gli edifici storici saranno recuperati, sia col contesto della zona circostante. Ecco spiegato il perché alla data attuale non sono previsti grattacieli o altri elementi architettonici distintivi. Altro aspetto peculiare del progetto è la presenza di un grande parco che si svilupperà lungo i binari, tra piazze verdi, fontane e mercati. A fianco della nuova Accademia di Brera nascerà invece la Città dei Bambini,“spazio multiculturale e approdo per le nuove famiglie, e poi ben due ponti: quello “delle Arti”, che collegherà la terrazza Brera e via Cenisio con affaccio panoramico sulle sculture del Cimitero Monumentale, e il “Nuovo” per ripristinare il collegamento tra i quartieri di Dergano e Bovisa con quelli di Paolo Sarpi e Porta Volta. Ci saranno anche palazzi pubblici e privati: nell’ex scalo nei prossimi 15 anni approderanno più di 8mila residenti, quasi la metà dei quali in edilizia sociale e convenzionata. “Speriamo di vedere l’inizio dei cantieri entro fine mandato nel 2021”, è l’augurio di Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica. La prima fase in calendario sarà comunque la riqualificazione della porta di ingresso dello Scalo in via Valtellina. Soddisfatto anche il sindaco: “Il concetto di investimenti immobiliari non significa per forza di cose cemento. È un progetto che si basa sulla sostenibilità e sull’acqua e quindi sul ripristino della risorsa idrica. E poi intorno ci si costruirà anche qualcosa e speriamo qualcosa che serva”. Ora si aprirà l’importante fase del dibattito pubblico, con le osservazioni dei cittadini e quelle di tutti i Municipi coinvolti.