Sala: “Potenzieremo il trasporto pubblico locale per non soccombere sotto il peso del traffico privato” “In particolare occorre andare avanti con il metrò fino a Monza”
Un milione di auto entrano a Milano ogni giorno. La cifra “monstre” è stata calcolata grazie alle telecamere installate con l’introduzione dell’Area B che hanno permesso di alzare le stime sul traffico in entrata in città: non 6-700mila mezzi ma il 30 per cento in più. Sono i lavoratori e gli studenti che ogni giorno vengono dall’hinterland usando mezzi propri, quindi aumentando la congestione del traffico e l’inquinamento. Per questo diventa sempre più indispensabile indirizzare quote importanti di traffico privato sul trasporto pubblico, spostando i capolinea delle metropolitane sempre più lontani dai confini cittadini. Questi dati hanno spinto il sindaco Sala a spiegare cosa intende fare da qui alla fine del mandato: “Vogliamo potenziare sempre più il trasporto pubblico, in particolare voglio andare avanti con il metrò fino a Monza. E per fortuna ho segnali che prima della fine del mandato avremo fondi anche per il prolungamento a Baggio della linea rossa. Comincio ad essere ottimista su questo punto”. Infatti l’attuale rete metropolitana non basta più per rompere il flusso di auto che ogni giorno si riversa a Milano. Occorre uscire dai confini comunali per intercettare i flussi di pendolari costruendo, come dice Sala, “una linea Maginot a nord di Milano per difendersi dall’invasione d’auto provenienti dalla Brianza. Ma non si è guardato e si guarderà solo alla Brianza: i pendolari vanno recuperati in tutte le direzioni, ragionando finalmente in ottica di Città Metropolitana, altrimenti per Milano non ci sarà speranza. L’anno prossimo arriverà il primo tassello alle porte di Monza: le due nuove stazioni della M1 che sposteranno il capolinea nord a Monza-Cinisello Bettola. Dall’anno dopo s’inizierà invece a viaggiare sulla M4, una linea tutta nuova che taglierà la città da Est a Sud-Ovest: prima la mini tratta Linate- Forlanini, nel 2022 fino a Dateo e San Babila e l’anno dopo a San Cristoforo. Un po’ più lungo il periodo di attesa per la M5, ma si può almeno contare sulla certezza dei finanziamenti: gli undici km di binari che dovranno arrivare nel cuore di Monza sono stati finanziati a fine 2018 dal Governo con una tranche di 900 milioni di euro. Se tutto procederà senza intoppi la previsione è inaugurarli nel 2027. Per quella data dovrebbero essere aperte anche le tre stazioni della “rossa” che collegheranno Baggio e il quartiere Olmi grazie ai 210 milioni di euro che dovrebbero arrivare dal Governo. Ma a Palazzo Marino si guarda lontano: l’orizzonte temporale non è più il 2030 ma il 2050 e quindi si stanno ipotizzando altre opere strategiche che non prevedono nuove linee ma prolungamenti di quelle attuali per spingerle sempre più all’esterno. Ecco spiegato l’accordo con Regione Lombardia per finanziare gli studi di fattibilità per capire cosa ha senso costruire e cosa no. Ad esempio la M4 ancora non è pronta ma già si pensa di farla arrivare a Buccinasco- Corsico-Trezzano sul Naviglio e l’altro capolinea a Segrate e Pioltello. La M2 punta ad addentrarsi in un altro pezzo di Brianza, lungo l’asse che va a Vimercate. E Monza potrebbe non essere l’unica futura destinazione della M5. Come scritto più volte si sta studiando di sdoppiare i binari a Bignami: da una parte si punta a Monza e dall’altra verso Cinisello, Bresso e Cusano Milanino. E per la M5 dall’altro capo si punta ad arrivare verso Settimo e Magenta per disinnescare le auto provenienti dell’ex statale Padana Superiore. Infine la M3 potrebbe arrivare a sud a Paullo mentre a nord a Cormano e Paderno Dugnano.