Al Teatro della Cooperativa Ippolita Baldini, Antonio Cornacchione e Debora Villa

Con giugno si conclude la stagione artistica del Teatro della Cooperativa che in occasione dell’ottantesimo anniversario dell’entrata in vigore in Italia delle leggi razziali quest’anno è stata dedicata a Claude Lanzmann, autore di un film documentario sulla tragedia della persecuzione nazista e fascista degli ebrei in Europa, “Shoah”, un documento fondamentale per comprendere e combattere qualsiasi forma di razzismo oggi sempre più pericolosamente presente nel mondo. Tra gli spettacoli che potremo goderci questo mese due monologhi fotografano la crisi esistenziale dell’uomo e quella socio-economica del nostro paese che sembra aver perduto oggi la sua energia creativa e la sua capacità produttiva.
“Mia mamma è una marchesa” è la storia di una giovane donna, Roberta, che alla ricerca del suo posto nel mondo attraverso nove episodi racconta con molta ironia la sua situazione di disagio e di incertezza di fronte alla vita. Una vita la sua che gioca tra la realtà e il desiderio, tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere, tra ciò che fa e ciò che vorrebbe fare in un susseguirsi altalenante di
dubbi e di incertezze. Potrebbe sembrare una storia solo privata, in realtà è una riflessione sul desiderio di realizzazione di se stessi che riguarda tutti noi senza distinzioni sociali. Lo spettacolo, una produzione del Teatro della Cooperativa, è inserito in “Invito a Teatro”. In scena dall’ 11 al 16 giugno è scritto e interpretato da Ippolita Baldini (foto 1), un’estrosa artista milanese che si è “inventata” un’attività originale, portare il teatro nelle case esibendosi a richiesta nei salotti, nei circoli, nei giardini ma anche nelle cascine e nei capannoni.
Un’idea decisamente curiosa esportata anche oltreoceano.“ D.E.O. ex macchina” in prima nazionale al Teatro della Cooperativa dal 18 al 23 giugno è un monologo di Antonio Cornacchione (foto 2), noto attore di cabaret, spettacoli televisivi e teatrali. Ex impiegato Olivetti prima di diventare “Cornacchione”, con la solita ironia il comico ripercorre la storia dell’azienda dai ruggenti anni Cinquanta ad oggi. In modo particolare racconta della D.E.O. (Divisione Elettronica Olivetti) il primo importante centro di ricerca creato da Adriano Olivetti a Barbaricina, in provincia di Pisa, di cui tanto si è favoleggiato. Qui verrà progettato il primo calcolatore elettronico, la P101, chiamata dal nome del suo inventore la Perottina. Un’autentica meraviglia tecnologica: il primo calcolatore da tavolo al mondo che poteva essere usato da chiunque, eseguire operazioni complicate e pure scrivere piccoli programmi informatici. Presentato alla Fiera di New York nel 1964, la P101 suscita enorme interesse soprattutto negli americani che, a differenza della dirigenza Olivetti, ne intuiscono le enormi potenzialità e se ne appropriano. È triste pensare all’attuale realtà del nostro paese solo alcuni decenni fa all’avanguardia in vari settori tra cui l’informatica o la chimica.
Una nota di ottimismo e di speranza ci arriva da Debora Villa (foto 3) che insieme a Rafael Didoni, Rossana Mola, Elianto e ospiti a sorpresa nel divertente spettacolo “La vita è una cosa mer(d)avigliosa” in scena lunedì 24 giugno ci ricorda che “accettare le sconfitte e le cadute fa parte del gioco della vita, l’importante è trovare la forza di rialzarsi e ricominciare”. Mancherà al Teatro della Cooperativa lo spettacolo che l’associazione Minima Theatralia di Marta Marangoni da anni organizza in giugno con i cittadini-attori di Niguarda. Con l’obiettivo di estendere l’esperienza di teatro sociale anche agli abitanti dei quartieri Bovisa e Affori, infatti, il laboratorio ha spostato la sua sede dalla Sala Ghiglione alla Sala Verde del Villaggio Grazioli ad Affori e il trasloco ha impedito il completamento del progetto teatrale in preparazione. Un appuntamento comunque solo rimandato perché Minima Theatralia continuerà a mantenere i rapporti con il Teatro della Cooperativa, con le associazioni dei commercianti e con il quartiere di Niguarda.