Sono passati alcuni anni dai lavori di scavo e ci domandavamo come sarebbe diventata questa zona del nostro Parco. Intanto vedevamo che la terra di risulta veniva accumulata per fare il ponte su quell’incrocio pericoloso e questo era già positivo. Poi, pian piano, ogni cosa andava a posto ed infine ecco la roggia che portava acqua limpida. Il lago era grande, soprattutto lungo, ideale per delle belle nuotate, ma occorrevano i bagnini ed il costo di gestione sarebbe stato alto. Meglio mettere qualche targa di “Divieto di balneazione”, più economica senz’altro. Intanto le piante messe a dimora crescevano ed il filare di Carpini, in fianco a quello dei Tigli raggiungeva un aspetto di grande barriera verde. Sulla scarpata, piantumata con molte specie da fiore, c’erano stati pesanti furti di piantine e questo nessuno se lo aspettava, ma l’aspetto è rimasto positivo o quasi. Sono arrivati i Pesci, gli Aironi, i Gabbiani, i Cigni reali, i Germani reali, le Gallinelle d’acqua e qualche Folaga, sono fiorite moltissime piante, dalla Rosa canina alla Ginestra, dal Sanguinello al Viburno, agli Iris. Dulcis in fundo è stato aperto il bar! Sì, ci mancava il caffè ed il gelato! Ora possiamo ammirare un’opera riuscita bene! Possiamo correre, camminare, pedalare e… fotografare! Il tramonto, fissato in questa foto, può essere gustato ogni sera, tranquillamente, mentre sul lago svolazzano Rondini, Rondoni e Balestrucci ed attorno c’è il concerto di Fringuelli e Merli. Un grazie a chi lo ha ideato, disegnato, costruito ed a tutti quelli che hanno collaborato a questa realizzazione!

(franco.mass@alice.it)