Estate in citta’

Care lettrici, cari lettori, Buone Vacanze! Questo mese Zona Franca vi ripresenta un nostro articolo di 20 anni fa (luglio 1999). Sono trascorsi tanti anni ma all’ex Paolo Pini-Via Ippocrate 45, in “Da vicino nessuno è normale”, fanno ancora serate e manifestazioni come quella da noi raccontata nel 1999. “Festa per tutti all’ex Paolo Pini: da pochi mesi il Paolo Pini non è più un manicomio. Gli ex ospiti vivono ormai tutti fuori in appartamenti e comunità protette. Può diventare, il Pini, una risorsa per la città, un grande cantiere di progetti riguardanti la socialità e l’impresa sociale? Venite a vedere, fino al 5 settembre all’ex ospedale Paolo Pini, Affori, “Da vicino nessuno è normale”: ogni pomeriggio dedicato ai bambini e ai ragazzi e ogni sera agli adulti con teatro, musica, poesia, cinema. Alla prima sera, il 5 giugno, c’ero pure io, spinta da tante motivazioni, certa che avrei rivisto qualche ragazzo del Crt e qualche altro di quelli che aiutano al servizio bar. Sono in anticipo e mentre mi incammino lungo il viale guardo i padiglioni deserti e mi colpisce un senso di silenzio profondo. Eppure questo posto io lo conoscevo diverso. Riesco a vedere nello specchio dei ricordi noi bambini sui carri alla festa dell’uva e loro (li chiamavano i matti) che ci guardavano da dietro la rete. A quei tempi – erano gli anni 50 – il Paolo Pini si chiamava Villa Fiorita. Era circondato da canali e da distese di campi di frumento, papaveri, fiordalisi. Capitava che qualcuno saltasse la cinta e scappasse. Attorno c’era solo la ferrovia e poi la cascina dove abitavo io. Per loro era un rifugio venire da noi. Si nascondevano dietro le stalle, dove c’erano le latrine. Qualcuno urlava: “A ghe’ scapà un mat. A l’è andà de dre dei ort. Bagai anì in ca” (È scappato un matto, è andato dietro gli orti, bambini in casa!). Si andava tutti in casa, ma io stavo dietro l’uscio a guardare un uomo con un pigiama a righe. Lui non urlava, ma era rigido. E oggi so che lui cercava aiuto perché aveva paura. Ed è per questo che sono qui questa sera: anche perché loro hanno camminato sempre con me. La Villa Fiorita fu trasferita a un certo punto a Brugherio e il manicomio diventò l’ospedale psichiatrico Paolo Pini. Oggi hanno chiuso i manicomi ma c’è tanto da fare ancora. E se mi è permesso chiedo un aiuto maggiore per le famiglie che vivono al loro interno un problema di disagio mentale. Estate, tempo di vacanze. Ma dicono che un milanese su due quest’anno rimarrà a Milano, vuoi per lavoro, vuoi per mancanza di soldi. Allora invito a trascorrere almeno una serata al Paolo Pini. Auguro a tutti gli amici di “Zona Nove una serena estate”. Perché prendo sempre a cuore la battaglia della psichiatria? Perché come volontaria sono anni che conosco il problema dei reparti ma nulla è cambiato. Esattamente nel 1999 c’era il nuovo reparto Grossoni definito uno dei reparti più belli dell’ospedale di Niguarda, con ampio giardino. Dopo pochi anni è stato abbattuto per costruire il Blocco Nord, con la promessa che, entro due anni, avrebbero ristrutturato il vecchio padiglione Infettivi, con tanto di giardino per i pazienti della psichiatria. La promessa non è stata mantenuta, sono cambiati i dirigenti, i primari, i medici, tanti infermieri, ma loro – i malati, noi – stiamo ancora aspettando… Oggi sono attive nell’area del Paolo Pini le seguenti organizzazioni: Asl Milano, Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda, Provincia di Milano, Istituto Scolastico Lagrange, Istituto Tecnico Agrario Pareto, La Fabbrica di Olinda Cooperativa Sociale, Associazione Olinda, Associazione Il Giardino degli Aromi, Associazione Arca, Azzurra Cooperativa Sociale, Nucleo Acli, Arci Grossoni, Banda d’Affori, Società sportiva afforese. Ancora buone vacanze e che l’autunno porti una buona novella!