Le protesi mobili attuali, comunemente definite “dentiere”, sono molto più evolute rispetto a quelle di anni fa. La prima differenza è nell’ingombro: infatti, oggi, grazie all’ampia diffusione delll’implantologia, si possono usare le viti degli impianti come supporto di ancoraggio. Questa possibilità permette così di ridurre in maniera importante le dimensioni delle protesi mobili e, altro fattore non trascurabile, quello di renderle più stabili. Riducendo, se non eliminando, l’uso della pasta adesiva. Altre importanti evoluzioni delle protesi mobili, le troviamo nelle caratteristiche dei materiali. Accanto alle protesi con leghe metalliche, come per esempio gli scheletrati con metalli, attualmente sono disponibili i tipi in acetalica e nylon-resina. Queste protesi mobili hanno altri vantaggi come la leggerezza, la maggiore adattabilità e l’estetica superiore. La leggerezza per l’assenza di metalli che ne permette di ridurre notevolmente gli spessori e i fastidi che ne derivano, mentre l’adattabilità è dovuta dal tipo di materiale a comportamento flessibile. Sempre per questa assenza, la protesi è più estetica per i ganci e altri componenti non in metallo, ma di colore bianco o rosa. Tutte queste caratteristiche permettono configurazioni delle protesi molto ampie e sono utilizzabili anche come soluzioni provvisorie dopo l’inserimento di viti implantologiche. Merita qualche considerazione la gestione di una protesi mobile nelle ore successive alla consegna. Dopo la consegna, specie se non si abbia mai indossato una protesi mobile, è possibile un’aumento della salivazione e la sensazione di parlare in maniera diversa dal solito. Sono fenomeni che tenderanno a scomparire spontaneamente nei giorni successivi. Esistono diversi trucchi per agevolare la normalizzazione: per ridurre il fastidio della salivazione può essere utile sciogliere caramelle al gusto di menta, e per tornare a parlare in maniera consueta esercitarsi, nei primi giorni, a leggere ad alta voce. Un fastidio che frequentemente si presenta dopo la consegna di una protesi mobile è il dolore gengivale da pressione. Un fenomeno che quasi mai si risolve spontaneamente e che va comunicato al dentista, che comunque avviserà il paziente di questa eventualità. A volte occorre più di una seduta correttiva alla protesi, prima di far scomparire questo tipo di irritazione, insieme all’uso di specifici gengivari e collutori. Da ricordare che le protesi mobili, una volta superati questi primi problemi vanno mantenute con molta attenzione. Per cominciare, l’igiene deve essere accurata, perché una protesi non pulita dopo ogni pasto principale potrebbe essere essa stessa causa di gengiviti, sanguinamento e perdita dei denti superstiti. A tal scopo è sufficiente spazzolarla attentamente con spazzolino e dentifricio per poi immergerla per qualche minuto in un collutorio. È inoltre consigliabile tenere le protesi anche durante la notte, per mantenere una corretta occlusione delle due arcate e così proteggere l’articolazione temporomandibolare. Per quanto riguarda il mantenimento sul lungo periodo va ricordato che una protesi mobile almeno una volta ogni due anni necessita di un controllo accurato da parte del dentista. Per concludere, va sottolineato il fatto di come la protesi mobile rappresenti la soluzione per ripristinare una corretta masticazione e gradevolezza estetica, quando non siano possibili altre soluzioni. E da sempre, l’obiettivo del nostro studio dentistico rimane quello di trovare le soluzioni migliori per ogni paziente, con la minima invasività e adeguatezza per il suo caso.

www.dentalmainoni.it Dott. Nunzio M. Tagliavia medico chirurgo odontoiatria via L. Mainoni D’Intignano 17/A 20125 Milano Tel. 026424705