Tre libri sulla Resistenza presentati dall’Anpi

Tra le tante iniziative culturali organizzate dalla sezione Anpi Martiri Niguardesi, ricordiamo le più recenti presentazioni di interessanti libri. Tre pubblicazioni che inquadrano diversi aspetti della Resistenza al fascismo; tre validi suggerimenti di lettura.
• Il primo è “Italiani nei lager. Linguaggio, potere, resistenza”. L’autore è Rocco Marzulli, storico e archivista, che in questo saggio tocca un aspetto ancora poco conosciuto della deportazione degli italiani, non solo militari, nei campi di concentramento nazisti. Marzulli, dopo un lungo lavoro di ricerca, basandosi sui racconti e testimonianze orali e scritte, parla dell’importanza del linguaggio come strumento di lotta per sopravvivere e solidarizzare. La non conoscenza del tedesco e delle lingue degli altri prigionieri mette i nostri in ulteriore difficoltà e li porta ad assimilare una sorta di lingua franca, gergale, un incrocio tra diversi idiomi, che diventa anche un linguaggio in codice che li aiuta ad affrontare la durissima vita dei campi, a raccogliere informazioni, a evitare i pericoli, a resistere. Una ricchissima bibliografia della memorialistica dei deportati, in appendice, completa l’opera.
• Di Massimo Castoldi, professore di filologia italiana e collaboratore della Fondazione Memoria della Deportazione, è “Insegnare libertà. Storia di maestri antifascisti”. Sono dodici storie di maestre e maestri, di diversa estrazione – socialisti, cattolici, liberali – e di varie località, che seppero in modi diversi opporsi alla cultura e all’educazione che il fascismo voleva imporre agli scolari. Consapevoli che il maestro debba avere un ruolo centrale nella società, di educatore in senso ampio. Non solo per insegnare a leggere e scrivere ma, soprattutto, per accompagnare i bambini ad inserirsi nella comunità di appartenenza, acquisendo i valori di rispetto, libertà e solidarietà. Ruolo che – nonostante le direttive del Regime – questi e altri maestri vollero e seppero perseguire anche nel Ventennio, rischiando molto. Alcuni, con vari artifizi, riuscirono a mantenere la cattedra ma molti dovettero lasciare l’insegnamento, furono perseguitati, oggetto di violenze e deportati, qualcuno perse addirittura la vita.
• Infine una citazione per l’ultimo importante lavoro di Daniele Biacchessi, “L’Italia liberata. Storie partigiane”, presentato in anteprima alla Casa della Memoria. Il volume ripercorre la storia del fascismo per poi raccontare la guerra di Liberazione soffermandosi approfonditamente sulle tanti stragi e sulle principali battaglie partigiane. Ma, soprattutto, raccoglie testimonianze, dirette e indirette, di partigiani, spesso inedite. Tra queste una bellissima intervista al niguardese Carlo Rovelli, partigiano nella Val Grande, raccolta da Nico e Lino Tordini.