Milano ecosostenibile: nuove risorse per i tetti verdi e la riqualificazione energetica degli edifici privati

Il piano è ambizioso, come tutti i progetti messi in campo dal Comune. Da poco meno di 10 anni, Milano ha deciso di correre verso un ambiente migliore e più salubre. Abbattimento del 45% delle concentrazioni di Pm 10 e NOx, riduzione del CO2 entro il 2030 e azzeramento entro il 2050 attraverso la progressiva eliminazione dei combustibili fossili per Milano “Carbon neutral”. Sono gli obiettivi che l’Amministrazione intende raggiungere anche attraverso la concessione di contributi ai privati sempre più mirati ed efficaci per il cambiamento. Il rinnovo del bando prevede il raddoppio del contributo economico per chi passa da un impianto di riscaldamento alimentato da carbone fossile a sistemi di teleriscaldamento, pompe di calore o pannello solare “Carbon neutral”. Seconda novità la promozione interventi di depavimentazione di aree esterne private, per incrementare la superficie filtrante in città, con un contributo specifico alla realizzazione di tetti e pareti verdi nell’ambito del progetto europeo H2020 Clever cities. “Migliorare la qualità dell’aria a Milano entro tappe definite, afferma l’assessore ai Lavori pubblici Marco Granelli, è un obiettivo importante. Per raggiungere il risultato è necessario intervenire anche sulle abitazioni private che hanno tutt’ora impianti e strutture obsolete e ad alto consumo, sia in termini di costi sia di emissioni inquinanti. Per questo stiamo erogando contributi rilevanti e lavoriamo affinché siano sempre più accessibili e mirati. Attraverso la partecipazione al bando aggiornato del Comune di Milano le famiglie possono risparmiare anche il 50-60 per cento sulla bolletta del riscaldamento, investire sulla propria casa e contribuire attivamente alla riduzione delle emissioni delle polveri inquinanti e della temperatura del pianeta sempre più spesso concausa di disastri climatici e meteorologici”. “Queste risorse rappresentano un’importante opportunità per tanti condomìni che, ricordiamo, per questo tipo di interventi possono usufruire anche del green bonus introdotto dal governo Gentiloni, aggiunge l’assessore all’Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran. I tetti verdi (ricoperti di vegetazione) hanno un effetto fondamentale per ridurre le isole di calore nelle città: già oggi a Milano ne abbiamo un milione di metri quadri e gli studi dicono che, senza grandi lavori, se ne potrebbero aggiungere 12 milioni. Anche nel piano Milano 2030 stiamo affinando alcuni strumenti che accelereranno questo risultato”.
• Pgt Milano 2030: con 3 milioni di alberi una città sempre più rispettosa dell’ambiente
Dopo l’adozione da parte del Consiglio comunale del nuovo Piano di Governo del Territorio per Milano 2030, avvenuta il 5 marzo scorso, l’elaborato è stata pubblicato e messo a disposizione dei cittadini per 30 giorni per la fase di raccolta delle osservazioni. Il termine è scaduto il 15 luglio scorso e l’Amministrazione comunale ha ricevuto 840 suggerimenti alcuni dei quali articolati in più tematiche per un totale di 1.623 osservazioni. Lo scorso 30 agosto la Giunta Sala ha approvato la delibera che controdeduce le osservazioni dei cittadini, apportando diverse novità, tra cui le più importanti sul fronte dell’incremento delle politiche ambientali. “Quella dell’ambiente, insieme al diritto alla casa”, ha commentato l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, “è la vera sfida delle città del mondo dei prossimi anni e quindi è giusto fare ulteriori passi avanti anche nel nostrio Pgt che già prevede 20 nuovi parchi in città e riduzione del consumo di suolo del 4%”. Queste le principali novità che avranno impatti importanti sui nostri quartieri inserite nell’ultima versione del documento che ci porterà al 2030. Tutte le nuove costruzioni (anche i casi di demolizione e ricostruzione) devono essere a ZeroCO2 (come, a titolo di esempio, sarà lo Scalo di Greco, il primo quartiere in housing sociale a impatto zero, vincitore del bando Reinventing Cities). La regola sulla permeabilità dei suoli negli interventi urbanistici cambia e, accogliendo la proposta del WWF e dell’Associazione Cittadinper l’Aria vengono reinterpretate le norme sul Biotope Area Factor (BAF) che già si è data Berlino (e Segrate, primo caso in Italia): gli interventi dovranno raggiungere un indice che somma il suolo depavimentato con pareti e tetti verdi (che valgono un punteggio minore ma sono importantissime per le isole di calore) anche attraverso interventi di compensazione al di fuori del lotto (vedi articolo apposito). Qualora non si riuscisse a raggiungere questi obiettivi, si può monetizzare la differenza e il Comune ha un vincolo di uso negli investimenti per il Parco Metropolitano e per il piano che vuole piantare 3 milioni di alberi nella Città Metropolitana entro il 2030. A tal proposito è in via di redazione anche una mappa della rete ecologica con le aree da depavimentare ed alberare a Milano. La delibera viene ora mandata ai Municipi che nelle prossime settimane esprimeranno un parere. Anche i loro pareri verranno controdedotti e poi la delibera approderà in Consiglio comunale dove entro metà ottobre andrà approvata. (