Un’estate in musica particolarmente ricca

Questo mese propongo ai lettori di “Zona Nove” quattro concerti molto diversi tra loro, visti al Carroponte, al Circolo Magnolia, al Castello Sforzesco e al BASE. Locali fuori dalla nostra zona, ma penso sia poco importante questo aspetto: siete lettori curiosi ed immagino vi faccia piacere sapere cosa succede anche fuori dalla nostra zona.

• Grande serata a luglio al Carroponte dedicata alla cultura Mod, nata in Inghilterra alla fine degli anni ‘50 fondendo musica ed estetica afroamericane con quelle giamaicane ed europee. Una cultura fortemente caratterizzata sia nell’abbigliamento, marcatamente anni ‘60, sia nella musica, della quale gli Statuto (foto 1) sono tra i massini esponenti in Italia. Gruppo attivo da quasi 40 anni, gli Statuto hanno suonato ovunque nella loro carriera, dal Festival di Sanremo nel ’92 a palchi ben più alternativi. Ultima tappa del loro tour, Il Carroponte di Sesto San Giovanni, dove hanno suonato sia i loro classici sia pezzi che non suonavano da anni. Grande performance anche dei DJ Henry e Mike Painter, DJ specializzati nella musica Mod, che hanno deliziato il pubblico con 45 giri originali di ska e northern soul.

• 38enne musicista di Los Angeles, Kamasi Washington (foto 2) è considerato un grande innovatore nel jazz contemporaneo, nonostante abbia all’attivo solo due incisioni. Il suo jazz è famoso per essere ricco di contaminazioni che vanno dal funk anni ‘70 al rhythm’n’- blues e al soul, ai ritmi latini e africani, alle orchestrazioni alla Morricone. In un mondo dove la soglia di attenzione in generale di sta generalmente abbassando, la sua scelta di incidere pezzi che non durano praticamente mai meno di 10 minuti appare senza dubbio coraggiosa e fuori dal coro. Scelta azzeccata, almeno da quanto si è visto al Magnolia dove un pubblico di appassionati lo ha ascoltato rapito dal sua carisma musicale.

• Raffinatissimo pianista cubano, Chuco Valdes (foto 3) ha sempre cercato di avventurarsi liberamente alla scoperta di nuovi territori per le sue creazioni musicali, pur mantenendo ben saldi i piedi nelle sue radici cubane. Accompagnato da Ramon Vazquez Martirena, Yaroldy Abreu Robles, Dreiser Durruthy Bombalé e Abraham Mansfarroll, musicisti molto affiatati con il grande maestro del jazz cubano, con il quale hanno creato un meraviglioso interplay durante il concerto al Castello Sforzesco, dove ha presentato Jazz Bata’ 2, un disco molto diverso dal resto della sua produzione, innovativo e molto afro cubano.

• Infine Il concerto di Donat Munzilla (foto 4) con il suo Afric&Jazz Trio al BASE. Donat Munzilla alla voce e chitarra, Stefano Corradi ai fiati e Abdoullay Ablio Traoré alle percussioni: un trio che ha animato il BASE con una musica dalle radici africane ma con contaminazioni di vario genere, dal jazz alla world music alla musica tradizionale.

(Testo e foto di Stefano Parisi)