Greta ci guarda Tempeste devastanti alternate a siccità sahariane, Polo nord che si scioglie e innalzamento dei mari, l’alternarsi delle stagioni stravolto dal riscaldamento globale. Per questi cambiamenti climatici l’Umanità sta pagando un prezzo altissimo, mentre i colossi delle fonti fossili o dell’agricoltura industriale fanno impunemente profitti a scapito del Pianeta. Per fortuna si comincia a muoversi per mettere riparo a tale scempio. Stimolati dal movimento mondiale dei giovani, pur tra sottovalutazioni e defezioni (come quella incosciente di Trump) gli Stati cercano di attuare gli Accordi di Parigi, che prevedono di contrastare le fonti fossili e di scegliere rinnovabili ed efficienza energetica. Ma cè di più: qualcosa sta cambiando anche nel profondo. E non solo nelle istituzioni: per esempio, Gentiloni propone all’Euro-pa di stanziare mille miliardi per raddrizzare il clima e il Governo italiano programma l’economia “verde”. Anche gli enti locali e i singoli cittadini si sentono coinvolti. Guardiamo per esempio le pagine seguenti: 90 persone si organizzano per ripulire la Bicocca dai rifiuti (pag. 2); il Comune di Milano, per ridurre lo smog, aumenta ancor di più le migliaia di bici a noleggio (pag. 2); in piazza Belloveso si sta creando un importante spazio verde e senza auto (pag 5); le famiglie delle vittime dell’amianto scendono in piazza per la difesa dell’ambiente (pag 6); Al Parco Nord è stato creato il Lago Niguarda, talmente pulito da meritarsi un bel Cigno (pag 12). Avanti, dunque, che Greta ci guarda!