Invettiva contro i demolitori di San Siro

Èuno schifo. Abbattere San Siro è una vergogna. Che siate MALEDETTI voi che volete distruggere il luogo dove tanti di noi sono cresciuti, dove i nostri padri e i nostri nonni hanno passato i loro pomeriggi, dove lo avrebbero passato i nostri figli. MALEDETTI, voi che sbavate per raderlo al suolo. Non siete degni di rappresentare Inter e Milan, perché a nessun vero interista o milanista sarebbe mai venuto in mente un abominio simile. Del resto siete cinesi o americani, giusto? Sicuramente, non sapete nemmeno che lì dentro una squadra di Milano ha vinto una Coppa dei Campioni. Non lo sapete perché non ve frega niente. Di Inter e Milan, della loro Storia, dei loro Tifosi. I poveri milanisti sono anni che non hanno una squadra decente, che vengono presi in giro con acquisti ridicoli e allenatori non all’altezza. Quest’anno, per questioni di conti, la società è stata pure esclusa dall’Europa League. E la dirigenza, a cosa pensa? A uno stadio nuovo, ovviamente. MALEDETTI L’unica cosa che vi interessa sono i soldi, che come al solito gireranno soprattutto nelle tasche di chi ce li ha già. Le vostre. A voi importano solo i danee, gli stessi che stanno distruggendo le foreste, cementificando i campi, uccidendo il pianeta. Voi siete uguali a loro, ai latifondisti senza scrupoli, agli speculatori senza un’anima. La vostra logica è uguale: quella del profitto a qualsiasi costo. E non veniteci a dire che ristrutturarlo costerebbe troppo. Voi, a ristrutturarlo, non ci avete pensato nemmeno per un momento. Perché è la zona intorno allo stadio che fa gola. Sono anni, che si sta cercando di usarla e adesso, con il progetto da un miliardo di euro che state sbandierando, si potranno finalmente costruire case, case e ancora case. Diciamolo che è quello che vi importa, non uno stadio. Quello è solo il pretesto, il cavallo di Troia. MALEDETTI! E non diteci che è una questione di ricavi. Real Madrid e Barcellona hanno ristrutturato Bernabeu e Nou Camp e sono tra le società più ricche d’Europa. Povera cara Milano, passano gli anni e tutto resta uguale. Il Castello Sforzesco si salvò per un pelo grazie all’intervento di Luca Beltrami in un Consiglio Comunale. Il grande architetto, però, nulla poté contro l’omicidio dei Navigli. Perché vennero ammazzati? Perché potessero aumentare i prezzi delle case che vi si affacciavano. Altro che puzza: per quello, bastava fare le fogne. Il Comune spese 47 milioni, un’enormità. E il responsabile di tale scempio, tale Albertini, anni dopo ammise che era stato un errore perché così si era congestionato il centro città. Maledetto pure lui. Intanto, però, i Navigli ce li eravamo giocati, e intorno al loro cadavere si costruiva. Chi ci aveva guadagnato? Gli immobiliaristi sono sempre stati i veri padroni della città. Come si chiamava il cattivo di Miracolo a Milano? Mobby, sarà stato un caso? Tempi lontani? Ma neanche per idea. Della gloriosa Fiera, cosa hanno salvato? Praticamente nulla. E lo stesso potrebbe essere di San Siro. MALEDETTI! Perché il vostro stadio non ve lo costruite da qualche altra parte? Milano è piena di aree dismesse. E pure Sesto San Giovanni. Fatelo lì. Tanto noi due, che siamo interista e milanista dalle rispettive nascite, che sappiamo vita morte e miracoli delle sue nostre squadre, lì dentro non ci metteremo mai piede. San Siro è il nostro unico stadio e lo sarà per sempre. Noi non saremo vostri complici. MALEDETTI! Quando parliamo con qualcuno che non si occupa di calcio e sente per la prima volta questa brutta faccenda, ci imbattiamo solo in sguardi sbalorditi: “Ma no dai, è impossibile… Distruggerlo per farne un altro a fianco? Ma siamo su Scherzi a parte?”. Altri, incominciano coi ricordi musicali: “Lì ho visto Bob Marley, i Rolling Stones, Vasco…”. Altri ancora, rivangano ricordi di manifestazioni religiose. Perché San Siro non è solo la casa dei calciofili, ma di tutti i milanesi. Alzi la mani chi non c’è entrato almeno una volta, nella vita. Quando proposero di coprire i Navigli nessuno credeva che l’avrebbero fatto. Era troppo… grossa. Poi, da un giorno all’altro, i Navigli non c’erano più. San Siro, per ora, è ancora lì. E allora, concittadini, diamoci una mossa, svegliamoci, facciamoci sentire con chi, i milanesi, dovrebbe rappresentarli. Con chi dovrebbe difendere con forza e convinzione un patrimonio comune, pubblico, che è lì dal 1926. Con chi è padrone dello stadio e dell’area. Perché non si può fare i Ponzio Pilato in una situazione come questa. O si è davvero contro all’abbattimento, o si è a favore. Non ci sono vie di mezzo e scuse: dentro o fuori, sinceri o ipocriti. La politica deve avere anche un cuore. E allora che batta, questo cuore. Per San Siro.