Vasca antiesondazioni al Parco Nord: mediazione ambientale fra gli Enti coinvolti

Favorevoli e contrari alla vasca continuano a organizzare iniziative contrapposte. Intanto il fiume continua ad esondare, gli organi giudiziari emettono sentenze contraddittorie e i mesi passano. In tutta questa intricata vicenda balza agli occhi la firma della mediazione ambientale fra tutti gli Enti coinvolti a vario titolo nella costruzione della contestata vasca. Ma andiamo con ordine. • Venerdì 20 settembre in via Valfurva, luogo simbolo delle esondazioni del Seveso, si è svolto un presidio di cittadini organizzato dal Comitato Basta Esondazioni Seveso, a cui ha partecipato fra gli altri anche Marco Granelli, assessore all’Ambiente, per chiedere di costruire il prima possibile le vasche di laminazione e di pulire le acque del Seveso. Durante tale presidio è stata avviata anche la raccolta firme della petizione che chiede la realizzazione del piano vasche. • Domenica 22 settembre, gli oppositori delle vasche hanno invece organizzato, in collaborazione con Legambiente, una biciclettata lungo le sponde del fiume: da Barlassina a Milano fino ai piedi del Pirellone. L’iniziativa “Puliamo il Seveso” si è prefissa l’obiettivo di richiamare l’attenzione dei politici in Regione affinché qualcosa di concreto venga fatto come ad esempio risanare e pulire il fiume, completare il raddoppio del canale scolmatore e applicare la legge dell’invarianza idraulica. In mezzo ai “contendenti”, dallo scorso febbraio e fino al 5 settembre, si è svolta una mediazione ambientale tra Comune di Milano, Regione Lombardia, Parco Nord, MM s.p.a. e Comune di Bresso in relazione alla realizzazione della vasca di laminazione prevista nel Comune di Milano in prossimità del confine con il Comune di Bresso. All’esito del confronto, svoltosi presso la Camera Arbitrale di Milano, è emersa la volontà, condivisa da tutti i partecipanti al tavolo, di rendere pubblico il dossier riassuntivo delle tematiche trattate nel corso degli incontri tenutisi avanti alla mediatrice designata, al fine di permettere la conoscenza di quanto emerso, discusso e approfondito in tale sede e di facilitarne la consultazione da parte di tutti i portatori di interesse rispetto alla vicenda ambientale. In fase di mediazione il Comune di Bresso aveva richiesto una serie di indennizzi e compensazioni per l’infrastruttura pubblica in fase di costruzione. Molte delle richieste sono state rigettate perché troppo costose o inammissibili sulla base delle normative vigenti. Ciononostante i soggetti firmatari del documento, in particolare il Comune di Bresso, hanno convenuto che “alla luce delle risposte agli otto punti relativi agli indennizzi e compensazioni, il Comune di Bresso dichiara di ritenere non condivisibili le suddette risposte, pur ritenendo migliorativo il risultato raggiunto in mediazione con riferimento all’incremento delle superfici delle aree in compensazione ambientale.” Che la mediazione dovesse finire così era chiaro sin dall’inizio visto che già al primo incontro è stato condivisa dalle parti la circostanza che il progetto della vasca Milano Parco Nord era ormai pressoché esecutivo, quindi non più modificabile o procrastinabile, e che l’obiettivo del tavolo sarebbe quindi stato quello di fare chiarezza sul progetto, di rispondere alle domande e rilievi dei cittadini e del Comune di Bresso e di valutare insieme quanto potesse essere concesso e concordato, in particolare con riferimento a indennizzi e compensazioni.