Al PalaIseo il campionato del rugby in carrozzina

L’ultima tappa del campionato italiano di Wheelchair Rugby si è svolta presso il PalaIseo il 16 e il 17 novembre. Due giorni in cui le squadre di rugby in carrozzina si sono scontrate per vincere lo scudetto e ottenere il titolo di “Campioni d’Italia 2019”. A giocare in casa c’era la Polisportiva Milanese Sport Disabili, che ha ospitato tre squadre venete: Padova Rugby, Mastini Cangrandi Verona e H81 Vicenza. Se fuori dal palazzetto la pioggia non dava la possibilità a Milano di scaldarsi, all’interno, i bollori tra le squadre per vincere lo scudetto si sentivano e percepivano anche dagli spalti, non solo in campo. Il Wheelchair Rugby non è uno sport tranquillo, e non sono mancate brusche cadute degli atleti. Ma la Fispes e il Municipio 9, che hanno organizzato la tappa del campionato, non hanno fatto mancare la presenza dei paramedici durante le partite. Per il terzo anno consecutivo Padova Rugby vince il campionato con 30 punti. Ma anche le altre squadre stanno dimostrando la loro crescita a livello tecnica. Nonostante il punteggio a pari merito di 21 punti, la squadra di Verona si aggiudica il secondo posto per aver sconfitto quella lombarda 47-43. L’H81 Vicenza prende il terzo posto con 12 punti, e dietro di essa rimangono le due squadre di Roma: Centurioni Wheelchair Rugby (6 punti) e Romanes (-2). Queste ultime, erano assenti dalla tappa milanese per la mancanza di punti. Durante la premiazione, svoltasi nel pomeriggio di domenica 17, era presente Raffaele Todaro, l’assessore del Municipio 9 che si è complimentato con tutte le squadre presenti e, in particolare, la Polisportiva Milanese che dal 2014 si allena proprio in zona Bicocca. Come ultimo intervento ha parlato Sandrino Porru, presidente della Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali, dando la notizia che prossimamente un team della federazione andrà a parlare con le squadre appena nate di Wheelchair Rugby a Catania e Cagliari per organizzare al meglio queste nuove società sportive e permettere loro negli anni seguenti di rendere ancora più forte questo sport, che non merita di essere visto solo da persone con disabilità, ma merita di avere gli spalti riempiti da tutti.