Amianto alla BredaTermomeccanica/Ansaldo Il 19 dicembre inizia il processo d’Appello

Il 19 dicembre presso la Corte d’Appello di Milano inizierà il processo contro una decina di dirigenti della Breda Termomeccanica/ Ansaldo di Milano, imputati della morte per amianto (mesotelioma) di 12 lavoratori. In primo grado gli imputati di omicidio colposo erano stati assolti dal giudice dott. Simone Luerti della 9° Sezione Penale del Tribunale di Milano, con la formula “il fatto non sussiste” e per “non aver commesso il fatto”, nonostante le decine di testimonianze di ex lavoratori e Ats (ex Asl) dimostrassero la massiccia presenza di amianto e il pm Nicola Balice avesse chiesto pene dai 2 ai 4 anni e 11 mesi. Questo processo avviene in un periodo particolare mentre cresce nell’opinione pubblica la consapevolezza del pericolo amianto e della sicurezza sui posti di lavoro e da più parti si chiede la bonifica dei siti contaminati (fra cui molte scuole) e dei territori avvelenati. L’amianto, come ormai è assodato, è un pericoloso killer che ha colpito prima gli operai costretti a lavorare in ambienti nocivi con sostanze cancerogene, poi uscendo dalle fabbriche e disperdendosi nell’aria, nell’acqua e nel territorio, colpendo anche i cittadini. Nel frattempo la lista dei morti e ammalati continua ad allungarsi e fra i morti ci sono anche alcuni residenti nel IX municipio. In questo processo sono parte civile diverse associazioni e istituzioni: il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro nel Territorio (che raggruppa operai Breda e familiari dei morti), l’Inail, la Regione Lombardia, la Fiom-Cgil, l’Associazione Italiana Esposti Amianto, e Medicina Democratica. Affermarono i familiari di alcuni lavoratori deceduti: nel 2017 dopo la sentenza che assolveva i manager “Oggi abbiamo perso un’altra battaglia, ma la battaglia per ottenere giustizia continua, non ci arrendiamo. Siamo pieni di rabbia ma non rassegnati. Continueremo a lottare nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nel territorio e anche nei Tribunali contro una giustizia che offende e umilia le vittime”.

Manifestazioni per la sicurezza e contro i morti sul lavoro In Italia negli ultimi dieci anni i morti per infortuni sul lavoro sono più di 17 mila.I dati Inail (sottostimati perché non tengono conto dei lavoratori senza contratto, in nero) nel 2018 registra 1.133 vittime, 104 morti in più del 2017. Una strage di lavoratori di quasi 100 persone al mese, e sono in aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 59.585 (+2,5%). Solo per amianto sono 6.000 l’anno, mentre ogni anno circa 160mila cittadini europei muoiono per malattie collegate al proprio lavoro. Davanti a questo bollettino di guerra che ogni giorno registra morti e feriti, alcune associazioni e delegati sindacali hanno deciso di scendere in piazza Il 5 dicembre a Bresso davanti al Municipio si è tenuta la Giornata in Memoria delle Vittime sul Lavoro con una cerimonia di deposizione di una corona al monumento dedicato con lo slogan “Sicurezza sul lavoro priorità per il futuro”. Dopo i saluti istituzionali sono intervenuti il presidente dell’Associazione nazionale Mutilati e Invalidi del lavoro e il presidente del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio. Il 7 dicembre a Torino nel 12° anniversario della strage alla ThyssenKrupp (morirono bruciati vivi 7 lavoratori) si è svolta una manifestazione nazionale di denuncia politica sulle condizioni di lavoro perché “Sicurezza e Salute” sono oggi all’ordine del giorno per la drammaticità che hanno assunto le morti sul (e da) lavoro, al punto che addirittura le stesse istituzioni della politica e della chiesa, dal presidente della Repubblica al Papa, sono costrette a parlarne e a lanciare un loro “grido d’allarme”. La manifestazione indetta dal Coordinamento lavoratrici/lavoratori autoconvocati per l’unità della classe con Rsu e Rls di varie sigle sindacali, ha visto la partecipazione di molte associazioni delle vittime dell’amianto e del profitto fra cui il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, dei familiari dei morti della strage di Viareggio, al Vajont, quelle dei terremotati e molte altre. La manifestazione cominciata al mattino con presidio dedicato alle vittime della ThyssenKrupp davanti alla sede regionale di Confindustria, è proseguita nel pomeriggio in un confronto con assemblea- dibattito.