“Progetteremo un anno dedicato al cambiamento climatico” Intervista a Marzio Marzorati, nuovo presidente del Parco Nord

Il 2019 sta per finire ed è tempo di consuntivi. Anche per il Parco Nord, il nostro bellissimo polmone verde, ormai sempre più frequentato anche da moltissimi cittadini che vivono lontano dalla nostra zona. Per stilare un bilancio dell’anno che sta per passare e per conoscere quali saranno le novità del 2020 abbiamo intervistato Marzio Marzorati, neo-presidente dell’Ente Parco Nord.
Partiamo dal Festival della Biodiversità svoltosi lo scorso settembre. Che edizione è stata?
La tredicesima edizione del Festival consolida l’iniziativa come una delle più importanti a livello nazionale su questi temi, il bilancio è molto positivo. Parlare di biodiversità all’interno del contesto metropolitano significa far conoscere e apprezzare la natura come parte integrante di Milano, favorire la consapevolezza che oggi più che mai dobbiamo tutelare la diversità delle forme viventi perché è grazie ad essa che la natura disegna il paesaggio del nostro territorio. Il Parco Nord Milano è il simbolo di questa bellezza, perché è stato in grado di ricavare in un territorio molto costruito e dove vivono tante persone, un’area naturale di grande pregio. L’eccezionale biodiversità che nel tempo si è formata nel parco non è solo un indicatore di qualità degli ecosistemi, ma anche una garanzia della bellezza dei paesaggi per le prossime generazioni. Il Festival, in 10 giorni, con oltre 120 eventi disseminati in 9 luoghi diversi, dal Museo del Cinema alla Cascina Centro Parco, dall’OrtoComune e dal Lago di Niguarda ai Bunker della Breda racconta proprio questa storia! L’edizione di quest’anno poi aveva aderito all’Anno delle Lingue native proclamato dall’ONU, e dunque si è concentrata sulla diversità delle culture dei popoli, sulle lingue e sui linguaggi che in qualche modo “aderiscono” agli ambienti naturali di cui sono espressione. Riconoscere la diversità della natura significa anche riconoscere la diversità della nostra specie e far si che la cultura sia lo strumento della convivenza e dell’integrazione. Le attività dell’edizione 2019, dai concerti alle mostre, dalle camminate ai laboratori, dagli spettacoli di teatro al cinema, dagli eventi gastronomici ai mercati della terra, hanno visto una forte partecipazione di pubblico che quest’anno ha superato le 25.000 persone, e hanno permesso a tutti di toccare con mano la capacità del Parco di fare cultura e di coinvolgere la ricca vita sociale delle comunità che si affacciano e vivono l’area verde.
Quali sono gli altri eventi che hanno caratterizzato il Parco Nord nel 2019?
Il Parco, grazie alle Guardie ecologiche volontarie, ai volontari in servizio civile e ai volontari “arancioni”, è riuscito a promuovere attività a partire dal mese di marzo fino alla fine di ottobre, in ogni week end… non era mai successo! Abbiamo realizzato decine di eventi: CascinAperta e la rassegna Il Respiro di Oxy.gen come appuntamenti continuativi nell’arco dei mesi, ma anche Giornate a tema molto attese dai visitatori: La Giornata degli Amici Animali, il Bioblitz, la Giornata della Custodia e la Festa degli Orti, la Festa del Parco e delle Associazioni, la Festa del Seveso, la Festa dello Sport, coinvolgendo decine di Associazioni e la loro Consulta. Ma non è solo una questione di numeri e di quantità: le feste e gli eventi per noi non sono fini a se stessi ma rientrano in una precisa linea politica di comunicazione con i cittadini, per promuovere la partecipazione dal basso, favorire l’aggregazione tra persone e gruppi sociali, età, cultura diver- Un nuovo libro sulla storia di Niguarda Riccardo Degregrorio se, per garantire una fruibilità diffusa che renda il parco vivo e sicuro. Non ci interessano i Grandi Eventi di migliaia di persone radunate in poche ore, per questo tipo di manifestazioni ci devono essere altri spazi attrezzati. Ci interessano invece centinaia di eventi diffusi e sostenibili, che non snaturino le caratteristiche del nostro parco ma al contrario le esaltino, ci interessa far fiorire le idee e la creatività e non banalizzare il tempo libero in poche grandi tipologie di eventi; ci interessa tenere una regia comune, quella che va verso le pratiche di sostenibilità. Anche per questo sollecitiamo la partecipazione dei singoli, ad esempio entrando nel gruppo dei volontari arancioni, dedicati al supporto agli eventi e a trasmettere i valori del Parco o frequentando il corso per diventare Gev al quale si sono iscritte ben 100 persone che presto diventeranno nuovi volontari. Basta una mail o una chiamata, la struttura si attiva subito in un’ottica di reale accoglienza.
Ci può dire qualcosa sull’andamento della gestione finanziaria?
Malgrado i costi di gestione in questi ultimi anni siano aumentati, non abbiamo chiesto aumenti in quanto siamo a conoscenza delle difficoltà finanziarie dei Comuni. Come è possibile in questa situazione offrire un servizio con la stessa qualità e cura? Me lo sono chiesto anch’io, arrivando nel Consiglio di Gestione. La risposta è molto semplice e allo stesso tempo interessante, c’è una struttura complessa alle spalle di tutto questo fatta da un direttore e lavoratori appassionati e competenti, che riescono a lavorare insieme ai volontari in modo complementare. Il Parco Nord ha una squadra forte e tecnicamente ben strutturata. Il costo di manutenzione del parco è stimato in 40 centesimi a metro quadro, una cifra che equivale a meno della metà di quello che i singoli Comuni soci spendono per mantenere il loro verde urbano. L’efficienza è dimostrata dagli appalti e anche dalla gestione diretta di molti interventi. La piccola ma efficiente squadra di operai garantisce una presenza continua sul territorio. Il Parco è davvero virtuoso in termini economici, se consideriamo anche tutti i costi di gestione della struttura in conto correntela vigilanza, gli eventi e la cultura, i nuovi progetti, l’educazione, l’amministrazione e il monitoraggio ambientale – non arriveremmo alla metà del costo di gestione a metro quadro del verde urbano tradizionale. Questo dato rende evidente che per i comuni soci il Parco è un buon investimento. Dobbiamo inoltre considerare che il Parco è stato capace in questi anni di presentare innumerevoli progetti di richiesta di finanziamenti aggiuntivi ai Bandi di Fondazione Cariplo, di Regione Lombardia e dell’Unione Europea. Una vera fucina di progettazione che ha permesso di accostare all’attività di gestione del verde e delle aree naturali anche azioni culturali e di educazione.
Per concludere passiamo al futuro. Quali sono i progetti per il 2020?
Naturalmente il prossimo anno sarà all’insegna della continuità e del rigore nella gestione del bilancio e delle risorse. Saranno realizzati interventi di consolidamento delle aree verdi e degli spazi naturali. Lo spirito del nuovo anno sarà di collaborazione e condivisione con i comuni soci nella sfida di mantenimento e sviluppo del Parco e anche del suo possibile ampiamento. Crediamo che i progetti di forestazione urbana, il desiderio delle comunità locali di vivere sempre meglio il territorio necessitino da parte delle amministrazioni un ulteriore passo in avanti. Il Parco è un esempio internazionale di tutela dell’ambiente urbano, di pianificazione della città e dei suoi bisogni sociali e ambientali. Per questi motivi, come già deciso dalla Comunità del Parco, si faranno tutti gli sforzi possibili per avviare il progetto di Parco Metropolitano Milanese che permetta ancora una maggiore tutela e uno sviluppo della nostra straordinaria esperienza. Tutti questi passi saranno realizzati in modo condiviso e aperto alla partecipazione delle comunità locali, rispettando e anzi rafforzando la positiva esperienza del nostro territorio. Il Parco Nord è il cuore delle città, l’anima verde dei desideri di spazio aperto e di natura delle persone. Proporremo ancora il Festival della biodiversità e cercheremo di progettare un anno dedicato al cambiamento climatico. Questa sfida è ancora più evidente nelle città e richiede un impegno ancora più specifico per contrastare gli effetti negativi come le isole di calore, il rischio idrogeologico e l’inquinamento dell’aria per citarne solo alcuni. Consolideremo il rapporto con le associazioni del territorio in uno spirito di sussidiarietà che alimenterà la presa di responsabilità locale alla cura e alla progettazione ambientale. Inoltre, con la fine del corso per le Guardie Ecologiche Volontarie amplieremo la nostra azione di controllo ed educazione delle persone che frequentano il parco, così come cercheremo di sostenere e promuovere la presenza dei nostri volontari arancioni.L’azione educativa del parco sarà concentrata sull’eliminazione dell’uso della plastica e sulla riduzione della produzione di rifiuti. Si perché il Parco deve diventare #plasticfree e #rifiutizero, piano piano dovremo eliminare molti cestini affinché ognuno si porti a casa i propri rifiuti, gli eventi e le attività saranno sempre di più realizzate senza l’utilizzo della plastica usa e getta, non solo gli eventi propri del Parco, che già sono realizzati in questo modo, ma anche gli eventi dei privati cittadini che frequentano le aree di incontro e di socializzazione.