A gennaio in via Hermada futurismo, cinema, giorno della memoria, libri

Dopo un dicembre dedicato interamente alla musica riprendono a pieno ritmo, le attività del Centro Culturale della Cooperativa.

• Iniziamo con l’arte partendo dall’incontro di novembre condotto da Anna Torterolo, dedicato a “Arte a Milano – Dal Futurismo agli anni ‘30”, a seguito del quale abbiamo organizzato mercoledì 15 gennaio una visita al Museo del Novecento dedicata ad un’epoca piena di passione, spunti di riflessione e interrogativi sull’arte nella nostra città. Nel corso della visita sfileranno Boccioni, irruente ed emozionato, De Chirico, coltissimo e distante, Sironi, di una severità spartana, Martini, di poeticissima dolcezza e tanti altri, fino ai combattimenti ideologici dei terribili anni ‘30. Tutte opere presenti nella Raccolta Civica formatasi negli anni grazie alla generosità e passione dei milanesi per il collezionismo.

• La stagione di lavoro del Centro Culturale si era chiusa a giugno con la proiezione di un film muto accompagnato da musica dal vivo: “Girl Shy”, girato nel 1924 con interprete e regista Harold Lloyd nei panni di un giovanotto occhialuto, esuberante e ottimista in perfetta sintonia con lo spirito dell’America nei ruggenti anni ‘30. Ritorna il cinema muto venerdì 17 gennaio grazie alla collaborazione con Max Mandel, socio del Centro stesso, appassionato e profondo conoscitore della materia, a cui è affidata la presentazione del film “Sherlock Jr.” con Buster Keaton, attore, regista e sceneggiatore statunitense, tra i maestri del periodo del cinema muto classico. Celebre per l’espressione stralunata, impassibile e malinconica dei suoi personaggi e soprattutto per il suo talento “acrobatico” nelle gag. Nel film interpreta un proiezionista aspirante detective che sogna di entrare e uscire dallo schermo cinematografico in un susseguirsi di gag surreali e irresistibili. E, come per ogni film muto che si rispetti, ci sarà musica dal vivo grazie alla presenza del compositore e pianista Daniele Longo.

• Ancora la proiezione di un film venerdì 24 gennaio per ricordare la data del 27, Giorno della Memoria. La scelta è caduta su “Au revoir les enfants” (Arrivederci ragazzi – 1987) diretto da Louis Malle, premiato con il Leone d’oro alla 44° Mostra di Venezia. Il film è basato su una storia vera accaduta durante l’infanzia del regista nel 1944 quando, all’età di undici anni, entrò nel convitto Petit- Collège ad Avon vicino a Fontainebleau. In breve la storia: nella Francia occupata dai nazisti alcuni ragazzi ebrei si nascondono in un collegio di gesuiti registrati sotto falso nome, ma quando la Gestapo si accorge dell’inganno arresta il direttore e tutti i ragazzi da lui protetti che, avviati ai campi di concentramento, non faranno più ritorno. Malle, esponente di spicco della Nouvelle Vague, nel 1993 ha fatto del film un romanzo con lo stesso titolo: percorso insolito, infatti il romanzo è stato scritto dopo il film.

•• Venerdì 7 febbraio ritorna al Centro Culturale Tito Livraghi, medico di fama internazionale, già da noi anni orsono in veste di scrittore e appassionato cultore della storia della sua città a cui ha dedicato alcuni libri. In questa occasione parleremo del romanzo “La riviera di Milano”. Ottobre 1812: Milano capitale del Regno d’Italia, Napoleone re. La città intesa come un grande teatro: la Scala, la Cà Granda, i salotti dei nobili, l’osteria del Falcone, il palazzo Sormani, la Cassina di Pòmm. Ma la storia inizia nel paese di Crescenzago, dalla cascina Malghera, per l’intraprendenza di una giovane filandina. Fanno da quinte il Naviglio Martesana, la sua bella riviera su cui si affacciano le ville dei ricchi Milanesi, la chiesa di Santa Maria Rossa, la trattoria della Gobba e i personaggi dell’epoca. Il filantropo Domenico Berra, Stendhal lo scrittore, Giuseppe Acerbi viaggiatore e letterato, Carlo Porta il poeta, il famoso generale Domenico Pino. E poi la miseria dei contadini, l’epidemia di tifo petecchiale, “La pietra del paragone” di Rossini, cassoeula e polenta… Ne esce una storia milanese, narrata come un romanzo ma con attori veri.