Bar Maggiore e i Fratelli Corrado Una storia da raccontare

Care lettrici, cari lettori, che il 2020 sia un anno sereno per tutti! La storia di questo mese nasce all’interno dell’Ospedale Niguarda. Siamo nel 1980 quando papà Antonio Corrado, dipendente come lettighiere dell’ospedale, decide di aprire un bar (spaccio) grazie alla Cooperativa Coodo dei dipendenti. Con il padre Antonio ci sono anche i suoi quattro figli: Mariano, Francesco, Maurizio e Luciano di 19, 17, 14 e 12 anni. Il bar si trova nel padiglione dietro l’ospedale, di fronte alla mensa dipendenti, il convitto infermieri, la farmacia, le associazioni di volontariato e convitto sacerdoti. Il lavoro non manca e in questo bar trovi di tutto: un piccolo spaccio, giornali, vestiti, detersivi ma, soprattutto, è l’accoglienza che la famiglia ha verso tutti! Mi ricordo quando con i pazienti della psichiatria, allora ancora Origgi e poi Grossoni, si andava accompagnando gli stessi per le loro compere. I fratelli Corrado avevano sempre un sorriso per tutti loro. Gli anni scorrono e loro sono sempre un punto di riferimento per infermieri, medici e dipendenti. Il fratello più giovane, Luciano, da 17 anni lavora come dipendente per la ditta Sirio che gestisce il bar che si trova all’entrata principale per andare in Aula Magna e in banca. Nel 2010 l’ospedale cambia il suo aspetto con l’apertura del Blocco Sud poi quello Nord, tanti padiglioni si trasferiscono nei nuovi e aprono tanti negozi e diversi bar e tutto questo fa sì che il loro lavoro entri in crisi. Quattro anni fa la cooperativa Coodo fallisce e il bar passa sotto l’ospedale. Sono trascorsi così 40 anni in cui i fratelli Corrado hanno fatto del loro bar una famiglia e l’ospedale la loro famiglia. Solo a novembre 2019 sono andata a trovarli e Mariano mi dice che il 31 dicembre 2019 il bar sarebbe stato chiuso “perché non si riesce a vivere!” Mi dispiace tanto perché il loro sorriso non è mai mancato! Da gennaio 2020 la ditta Sirio, essendo la loro una grande catena, apre il bar. Chiedo a Mariano: “Cosa farà poi?” – lui apre le braccia e risponde: “Non so”. Mi viene spontaneo dire: “Ma la ditta Sirio non ti può assumere come dipendente?. Non ti piacerebbe?” Lui sgrana gli occhi e risponde: “Sì che mi piacerebbe!”. Auguro a Mariano che la ditta Sirio ascolti queste parole perché, dopo 40 anni, sarebbe bello anche per noi entrare e trovare ancora il sorriso e la grande gentilezza dei Fratelli Corrado! Un grazie ai fratelli Corrado dai volontari e dai dipendenti dell’ospedale per la disponibilità, cordialità e grande impegno dimostrati in 40 anni di servizio!