CORONAVIRUS/AGGIORNAMENTI Sabato 28 marzo – Le vittime dell’amianto al tempo del Coronavirus

Le vittime dell’amianto denunciano una doppia emergenza per gli ex lavoratori che sono stati esposti all’amianto e quindi più a rischio per patologie pregresse, asbestosi e placche pleuriche, ed esprimono profondo cordoglio per i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario e delle pulizie deceduti, vittime del lavoro, e solidarietà agli operatori sanitari impegnati nell’assistenza.
In questo periodo in cui migliaia di persone si ammalano e muoiono di Coronavirus e altre migliaia si spengono nel silenzio, senza che l’opinione pubblica e i mass media ne parlino, completamente ignorate, le associazioni dell’amianto hanno fatto sentire la loro voce.
Secondo le associazioni dei familiari delle vittime dell’amianto, “c’è un dramma nel dramma che stiamo vivendo in Italia e nella nostra città. Anche a Milano, nel IX Municipio a Niguarda, dove ci sono molti ex lavoratori delle fabbriche storiche di Milano e Sesto, c’è una categoria di persone particolarmente a rischio. Sono i malati di malattie professionali o ambientali per tumori e altre patologie gravi causate dall’amianto che muoiono a casa loro senza fare notizia e per le quali le associazioni delle vittime dell’amianto (Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio e l’Associazione Italiana Esposti Amianto) esprimono la più viva preoccupazione: sono gli ex lavoratori delle industrie che hanno lavorato a contatto con l’amianto, della Breda, Falck, Marelli, Pirelli , Alfa Romeo ecc. Sono persone colpite da asbestosi e placche pleuriche,che presentano delle interstiziopatie polmonari che aumentano il rischio di mortalità in caso di contatto con il Covid 19″.
Sono decine di migliaia di ex lavoratori delle industrie metalmeccaniche, chimiche, e altre non solo, ex esposti amianto e iscritti al Registro Esposti Amianto, sparsi un po’ in tutta la città e le Regione.
Per questo le associazioni dei lavoratori “sono fortemente preoccupate per la loro particolare condizione, per il pericolo incombente relativo all’epidemia e chiedono che venga attivato con urgenza un protocollo specifico che ne consenta lo screening per il coronavirus Covid 19 in tempi rapidi, affinché vengano individuate le eventuali positività e presi i necessari provvedimenti, per limitare il più possibile le ulteriori gravi conseguenze”.
Si tratta di persone che hanno già pagato duramente per aver lavorato nelle industrie esposti all’amianto e altri cancerogeni, senza le necessarie tutele e precauzioni.
Sono migliaia di lavoratori che hanno subito nei decenni passati anche la grave ingiustizia di non poter accedere ai provvedimenti di legge, in termini di prevenzione, tutele e sorveglianza sanitaria specifica. In troppi si sono ammalati di gravi patologie, con sofferenze e lutti dolorosi, che hanno portato via uomini ancora nel vigore degli anni agli affetti delle famiglie e della comunità”.
Ricordiamo che si tratta di oltre 4.000 morti all’anno solo per l’amianto, di cui nessuno parla.
Oggi, nel momento in cui tutti viviamo una emergenza eccezionale che sconvolge la nostra esistenza, alcuni rischiano di pagare un prezzo troppo alto. “Le associazioni dei familiari e lavoratori dell’amianto, mentre esprimono il più profondo cordoglio e vicinanza ai familiari dei medici deceduti per l’epidemia del Coronavirus Covid-19, ai familiari degli infermieri, degli addetti alle pulizie negli ospedali, ricordano che anche in questo caso si tratta di morti sul lavoro.
Per fronteggiare la grave situazione di criticità, il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio con sede a Sesto San Giovanni In via Magenta 88 ha sospeso lo sportello amianto e gli incontri settimanali con gli iscritti e ha provveduto ad attivare la consulenza telefonica sul numero 02. 26224099 o al 3357850799 fino alla fine del periodo di emergenza.
Michele Michelino (michele.mi@inwind.it)