Una gemma dell’Isola: la fonderia napoleonica Eugenia.

Sapete cosa hanno in comune il monumento equestre di Vittorio Emanuele II in piazza del Duomo (foto 1), quello di Manzoni in piazza San Fedele, la sestiga (il cocchio a sei cavalli) posta sull’Arco della Pace (foto 2), le campane del campanile di San Marco a Venezia (foto 3), i portoni del Duomo di Milano, il monumento a Manara dei Giardini Montanelli? Sono tutti usciti dalla Fonderia Napoleonica Eugenia di Via Thaon di Revel 21, che dal 1975 si è trasformata in museo (per le visite inviare una e-mail a museo@fonderia napoleonica. it o telefonare al 3330552272) e location per mostre, presentazioni e manifestazioni culturali. Nata come parte del Santuario di Santa Maria alla Fontana, l’area fu requisita da Napoleone e destinata alla costruzione di una fonderia di bronzi. Il vIcerè Eugenio di Beauharnais (da cui il nome “Eugenia”) affidò le lavorazioni ai fratelli orafi Manfredini, ai quali succedette la famiglia Barigozzi che la gestì fino alla chiusura. Nella visita (foto 4, entrata e, foto 5, la sala forni) si può vedere la fossa di fusione, il forno con le pareti in bronzo, ammirare i soffitti in legno e il pavimento in cotto, la collezione di appuhttp://www.zonanove.com/wp-content/uploads/2020/01/2.jpgnti e le foto d’epoca. Molto interessante