Arte Testimonianza Memoria: una mostra per ricordare Auschwitz

Alla Casa della Memoria, via Confalonieri 14, si è inaugurata il 27 gennaio la mostra “Arte Testimonianza Memoria” che si concluderà il 31 marzo. Ne sono stata gentilmente informata dalla d.ssa Paola Livi (Casa della Memoria – Comune di Milano). Un’occasione per celebrare il Giorno della Memoria nell’anno del 75° Anniversario della Liberazione (1945-2020) con un’esperienza unica e suggestiva. Per la prima volta sono esposti 27 frammenti delle tele realizzate dal pittore Mario “Pupino” Samorà (Palermo 1925-2007) per il Memoriale realizzato ad Auschwitz, a testimonianza degli orrori della guerra e dello sterminio compiuto nei campi nazisti, provenienti dagli archivi della Fondazione Memoria della Deportazione di Milano. La mostra, promossa dall’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) e dalla Fondazione Memoria della Deportazione, rappresenta un’opportunità per tenere viva la memoria con la testimonianza e l’operato di grandi artisti ed intellettuali, che hanno lavorato alla costruzione di un’opera che racconta le luci e le ombre della nostra storia, aiutando ognuno di noi a riconoscere quelli che sono oggi i nostri beni più grandi: la Democrazia e la Libertà. Un progetto accolto e sostenuto con forza dal Comune di Milano- Cultura. “Fra queste immagini diafane, fra luci positive e negative, si intravvedono le figure storiche dell’antifascismo: Sturzo e Croce; i martiri della dittatura fascista: Matteotti, Gobetti, Gramsci. I colori predominanti sono il giallo, il rosso, il bianco e il nero, che rappresentano simbolicamente gli ebrei, il marxismo, i cattolici e l’oscurantismo nazifascista”. Da Primo Levi (aprile 1980): “La storia della Deportazione e dei campi di sterminio, la storia di questo luogo, non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: dai primi incendi delle Camere di Lavoro nell’Italia del 1921, ai roghi di libri sulle piazze della Germania del 1933, alla fiamma nefanda dei crematori di Birkenau, corre un nesso non interrotto. È vecchia sapienza, e già così aveva ammonito Enrico Heine, ebreo e tedesco: chi brucia libri finisce col bruciare uomini, la violenza è un seme che non si estingue. È triste ma doveroso rammentarlo, agli altri ed a noi stessi: il primo esperimento europeo di soffocazione del movimento operaio e di sabotaggio della democrazia è nato in Italia. È il fascismo, scatenato dalla crisi del primo dopoguerra, dal mito della “vittoria mutilata”, ed alimentato da antiche miserie e colpe; e dal fascismo nasce un delirio che si estenderà, il culto dell’uomo provvidenziale, l’entusiasmo organizzato ed imposto, ogni decisione affidata all’arbitrio di un solo (…).” Il visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell’odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, né domani né mai”.
È possibile visitare la mostra accompagnati dalla musica originale di Luigi Nono. Per visite guidate, sempre a ingresso libero, scrivere a: segreteria@ aned.it o telefonare al numero 02/683342. Orari della mostra: da lunedì a venerdì 9-12,30/13,30-17, sabato, domenica e festivi 10-18.