Il vice-ministro Alessio Misiani ad Affori per presentare la Legge finanziaria

Una buona legge per lo sviluppo dell’Italia. Questo il tema presentato il 26 gennaio all’affollato circolo Pd di Affori, introdotto da Mario Esposito, coordinatore di zona, con la presenza di Alessia Potecchi, responsabile del dipartimento economico del Pd di Milano, di Alessio Misiani, vice ministro dell’economia, e di Franco Mirabelli, il senatore Pd di riferimento della nostra zona. Ne è nata una presentazione illuminante, sulla legge di bilancio, di cui si sente parlare molto poco ma che ha invece molte conseguenze sulla nostra vita di tutti i giorni. Le premesse non erano incoraggianti: si registrava la devastazione nei conti pubblici causata da leggi gialloverdi come quota 100 e Reddito di Cittadinanza e dall’aumento degli interessi sul debito pubblico provocata dalla sfiducia dei mercati nel nostro Paese, il cui governo si dichiarava contro l’Europa e l’Euro, con uscite tipo i minibot e altre stupidaggini del genere. Ci si sarebbe aspettata quindi una finanziaria lacrime e sangue: dove trovare i 23 miliardi (che sarebbero diventati addirittura 50 se fosse stata approvata anche la Flat Tax) per scongiurare l’aumento dell’Iva? Secondo Misiani, infatti, nei cassetti di Tria, il precedente ministro dell’Economia, si è trovata una bozza di manovra che pretendeva di rimediare all’enorme buco di bilancio attraverso un taglio ai servizi (sanità e enti locali soprattutto, col blocco delle assunzioni e col congelamento dei contratti) e con una riduzione del 30% alle detrazioni nel 730, quindi attraverso un severo aumento delle imposte. Secondo Misiani questa sarebbe stata la ragione della mossa di Salvini che fece cadere il loro governo: cioè l’impossibilità di presentarsi davanti agli italiani con un programma del tutto opposto alle promesse elettorali. Meglio quindi andare a nuove elezioni, vincerle, ottenere i “pieni poteri” e solo dopo sferrare la mazzata, quando non sarebbero rimaste alternative. Il nuovo governo, che aveva affidato al Pd il ministero dell’Economia nella persona di Roberto Gualtieri, doveva quindi inventarsi qualcosa urgentemente per non gettare gli italiani in miseria. Prima di tutto cambiare atteggiamento nei confronti dell’Europa: basta dichiarazioni belligeranti e insulti, cui non seguivano atti concreti e non si partecipava nemmeno alle riunioni. Un atteggiamento che ha portato a un’apertura della Ue sull’ipotesi di sforamenti di bilancio ben maggiori di quelli concessi al governo precedente, in virtù di una ritrovata credibilità e al definitivo abbandono di piani di uscite dall’Euro o dalla Ue. Anche il crollo dello spread, in seguito alla caduta del governo precedente, ha dato nuova linfa ai disastrati conti dello Stato (36 miliardi risparmiati in tre anni solo nella diminuzione degli interessi sul debito) e ha consentito significativi benefici. Quali sono quindi i punti salienti di questa legge? Intanto il congelamento dell’aumento dell’Iva, che quindi non ci sarà. Sarebbe costato più di 500 euro a famiglia e avrebbe depresso consumi, produzione e investimenti, portando il Paese non solo in stagnazione, ma addirittura in recessione. Poi la definitiva scomparsa della Flat Tax, che avrebbe stravolto completamente, oltre che i conti dello Stato, anche il principio costituzionale della progressività delle imposte. Che dire di Quota 100? Un provvedimento sbagliato, di cui hanno beneficiato solo lavoratori soprattutto del pubblico impiego, nessuno dei quali impiegato in lavori usuranti. Quindi l’operaio dell’altoforno lavorerà fino a 66-67 anni mentre l’impiegato del Comune che sta dietro una scrivania tutto il giorno è potuto andare in pensione a 62 anni. Nel sentire comune parrebbe che questo provvedimento abbia stravolto il sistema pensionistico e abolito la legge Fornero. Niente di più falso. È stato un contentino più che altro elettorale che non ha risolto nulla, ma che ha creato gravi problemi di bilancio e che non si può abolire senza creare di nuovo un mare di esodati. La legge di bilancio quindi lo lascia in vigore fino alla scadenza naturale (il 2021), dopodiché sarà necessario inventarsi qualcosa, una qualche gradualità, per evitare che due persone con una storia lavorale con pochi giorni di differenza debbano andare in pensione a quattro anni di distanza. È invece stata lasciata in vigore l’Opzione Donna, che consente alle lavoratrici di pensionarsi nel 2020. Il punto più qualificante della manovra, anche se piccolo, è però la riduzione delle tasse sul lavoro, un riordino delle aliquote Irpef che consentirà ai lavoratori di trovarsi uno stipendio netto più alto, anche se di poco, in busta paga. Si tratta di un primo passo verso una complessiva riforma dell’Irpef, che in futuro riguarderà anche pensionati e partite Iva. Confermato invece il Reddito di Cittadinanza, che ha dato adito a innumerevoli truffe e che non ha aumentato i posti di lavoro ma che in fin dei conti ha alleviato le condizioni di vita di molti italiani in difficoltà. Confermato sì, ma con un controllo più severo sui requisiti e con un’enfasi maggiore sul lavoro dei Navigator che dovranno essere più efficaci. L’altro punto qualificante della Legge di Bilancio è la lotta all’evasione fiscale. L’atteggiamento verso le tasse è una delle differenze più vistose tra destra e sinistra: la sinistra crede nella necessità delle tasse, le vuole leggere e progressive e considera l’evasione un furto bello e buono, da punire severamente. La destra, specie la salviniana, le considera un’ingiustizia e giustifica e solidarizza con chi non le paga (nove condoni un un anno e mezzo di governo!). Ecco quindi l’enfasi sulla moneta elettronica (verranno abbassate le commissioni sulle carte di credito) e sulla tracciabilità delle transazioni, permettendo detrazioni che invece non verranno concesse ai pagamenti in contanti. Si spera così di ridurre l’evasione, che oggi è di 110 miliardi e ci colloca agli ultimi posti in Europa (peggio di noi solo Grecia e Romania). Pure, gli italiani si sono rassegnati a pagare le tasse: all’istituzione dell’Irpef, negli anni settanta, le dichiarazioni presentate furono circa dieci milioni mentre oggi sono più di quaranta milioni! Ma ci sono molte categorie con percentuali di evasione ancora troppo alte. Ci sono poi risorse destinate alle famiglie (asili nido gratuiti per le fasce più deboli e altri servizi per due miliardi) e alle aziende, soprattutto a quelle che investono e lavorano sul miglioramento dell’ambiente. L’investimento sugli asili nido è strategico: oggi molte famiglie esitano a mettere al mondo nuovi bambini proprio per gli alti costi che dovrebbero sostenere e questo provvedimento potrebbe agevolare le loro decisioni. Poi anche la possibilità per le giovani madri di rientrare nel mondo del lavoro dopo la maternità è qualcosa che potrebbe beneficiare sia la nostra economia che quella delle giovani coppie, riducendo così il gap che registriamo col resto dell’Europa. Misiani inoltre considera molto qualificante il piano di investimenti pubblici di 58 miliardi dal 2020 al 2034, il più grande da dieci anni a questa parte. Un piano che dovrebbe essere in grado di rilanciare l’economia del nostro Paese, rivolto ai Comuni e agli altri enti locali e agli investimenti per l’ambiente e il contrasto del cambiamento climatico: una scelta strategica. L’ambiente diventa una delle parole chiave: si prorogano tutti gli incentivi per le ristrutturazioni, si istituisce il bonus Facciate, si mettono miliardi per i cambi delle caldaie, per le metropolitane, i tram, la mobilità sostenibile, le piste ciclabili, in risposta alle richieste di tanti giovani che si sono mobilitati in questi ultimi tempi in difesa dell’ambiente. Un ultimo intervento qualificante è quello della sanità pubblica: 2 miliardi in più nel 2020 e qualcosa anche nel 2021, più tutte le risorse necessarie per abolire i superticket da settembre 2020. Un investimento necessario per riportare i medici e i paramedici negli ospedali, viste le defezioni provocate da Quota 100. Una legge quindi di straordinario impatto, che toglie tutti i dubbi circa una pretesa subalternità del Pd nei confronti del Movimento 5S e che può rappresentare un primo passo verso il rilancio della nostra economia, sia delle famiglie che del Paese.