La riqualificazione degli ex Scali ferroviari: a che punto siamo?

“Dagli scali la nuova città. Tre anni dopo” è stato il momento pubblico, patrocinato dalla Regione Lombardia e organizzato da FS Sistemi urbani (Gruppo FS italiane) in collaborazione con il Comune di Milano, che ha visto la partecipazione di Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Attilio Fontana, presidente della Regione e Pierfrancesco Maran, assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura di Milano. Obiettivo: fare il punto su questa lungimirante riqualificazione che cambierà radicalmente il volto della nostra città. Il progetto per la riqualificazione dei sette ex scali ferroviari dismessi (Farini, S. Cristoforo, Porta Romana, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, Porta Genova) ha visto la luce con l’Accordo di programma firmato nel 2017 da Comune di Milano, Regione Lombardia, FS italiane, con Rete ferroviaria italiana e FS Sistemi urbani, e Savills Investment Management SGR. Gli ex scali ferroviari occupano una superficie di circa 1milione di metri quadrati di cui, per lo sviluppo sostenibule a cui tende il Comune di Milano, il 65% saranno destinati ad aree verdi. Per quel che riguarda gli ex scali che gravitano sui nostri quartieri possiamo dirvi che: • Scalo Farini Nascerà un parco unitario e lineare di oltre 25 ettari e, in base all’Accordo di programma, arriveranno 1.000 appartamenti di edilizia residenziale sociale, che diventeranno 1.500 con l’edilizia convenzionata ordinaria. • Scalo Greco-Breda Un vero e proprio nuovo quartiere di housing sociale a Milano, il primo in Italia a zero emissioni, con case prevalentemente in affitto e con molte aree a verde, spazi, percorsi pedonali e attrezzati a uso pubblico, pari al 72% della superficie totale. Il nuovo quartiere ospiterà 400 nuovi alloggi di housing sociale e circa 300 posti letto per studenti, per un totale di circa 1.500 nuovi residenti, prevalentemente di età compresa fra i 24 e i 44 anni.