Università Bicocca: Trame di memoria Ricordare per attivare una coscienza condivisa

Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, è stato celebrato dall’Università Bicocca con un seminario e una performance rivolti agli studenti dell’ateneo, a quelli delle scuole superiori e agli abitanti del quartiere. È stato il primo appuntamento del progetto “Dialoghi civili”, un ciclo di incontri che l’università intende realizzare per aprirsi al territorio impegnandosi attivamente con intelligenza e passione al servizio dei cittadini su vari temi. Incontro, questo, particolarmente significativo perché ha permesso di approfondire una pagina dolorosa della storia del luogo sul quale oggi sorge l’ateneo. È la storia, purtroppo poco conosciuta dai più, delle fabbriche come la Pirelli che proprio qui aveva i suoi stabilimenti, dei lavoratori e di tutte le e persone che vivevano nella zona durante l’oppressione nazifascista. Dopo il saluto del rettore e degli organizzatori della giornata, i numerosi relatori presenti al seminario, Dario Venegoni presidente nazionale dell’Aned, Antonella Loconsolo, presidente dell’Anpi Pratocentenaro, Danilo De Angelis e Monica Guerra docenti universitari di Milano, hanno raccontato la violenza e il disprezzo dei diritti dell’uomo perseguiti dalle dittature e che anche qui nel quartiere Bicocca durante il fascismo e l’occupazione tedesca hanno portato alla discriminazione, all’emarginazione, alla persecuzione, alla deportazione nei lager e alla morte di tanti. Sono stati quindi ricordati gli ebrei da eliminare per il solo fatto di essere tali, gli operai colpevoli di scioperare, e tutti coloro, uomini e donne comuni, non eroi, da annientare perché osavano parlare e combattere per i diritti, la pace e la libertà. Storie fortemente legate a un preciso periodo e a questo particolare luogo della città ma che se condivise e preservate possono sviluppare una coscienza compartecipe per giungere a dire di no alle varie forme di violenza e di discriminazione presenti ancora oggi nella nostra società. La memoria è stata nello stesso giorno anche al centro della performance “Trame” un intervento site specific realizzato sulla piazza dell’Ateneo Nuovo dal duo artistico Ravani & Urazza. Sul pavimento della piazza sono state disegnate con gessetti colorati, sovrapposte o intrecciate tra loro, le date di espulsione dall’università di docenti e studenti di origine ebraica, quelle di chi volontariamente lasciò gli studi per partecipare alla Resistenza, le date di arresto degli operai che aderirono agli scioperi delle fabbriche di Sesto e della Bicocca, quelle di persone catturate perché al posto sbagliato nel momento sbagliato. Dietro a ogni data c’è la storia personale di una persona e le storie, come i numeri scritti a terra, si incrociano e si intersecano a creare con i loro fili un “tessuto” unico, l’aspirazione comune a un mondo più libero e giusto. Ma come i numeri che compongono l’opera scritti col gessetto e calpestati dai passanti o cancellati dalla pioggia svaniranno in breve tempo, così ugualmente fragile ed evanescente è la memoria dell’uomo, un patrimonio delicato che va conservato e restituito. Per questo i due artisti insieme ad alcuni studenti dell’ateneo nel ruolo di “staffette della memoria” hanno coinvolto i passanti, dialogato con loro svelando il nome e raccontando le storie personali racchiuse in ogni data e infine hanno chiesto alle persone presenti di riportare a loro volta le storie apprese ad altri in modo da diventare ciascuno portatore di memoria. Per non dimenticare.