Addio alla maestra Longhi nel primo giorno di primavera – 21 marzo

• Angelo Longhi: Nel primo giorno di primavera, a 92 anni (era del 1928), nell’ospedale di San Vito al Tagliamento nel suo Friuli, se n’è andata la maestra Anna Maria Coassin in Longhi. Ne sono passati di giorni ma la rabbia e la costernazione per come è andata, senza quasi poterla vedere negli ultimi 10 giorrni e senza poterle dare un ultimo saluto mi hanno impedito di scriverne prima.
Tra via Ciriè, via Dal Verme e via Passerini la maestra Longhi ha dedicato 40 anni alla scuola, per andare in pensione a metà degli anni ’90. In molti, nei nostri quartieri, sono stati suoi alunni.
È stata una maestra tutta la vita, legata al suo lavoro anche quando è andata in pensione e dopo fin quasi all’ultimo, nonostante l’alzheimer che le avesse tolto molti ricordi. Mi diceva infatti la badante che i quaderni che alcuni suoi alunni le avevano regalato li leggeva spesso per diletto, commentandoli soddisfatta.
Ringrazio le sue ex colleghe che mi hanno rintracciato per le condoglianze e vi riporto due testimonianze: un breve scritto di Federica Brambati, e un messaggio di Gianluigi Sacchetti due suoi alunni che ringrazio per il ricordo.
Tutto torna, sempre.
• Federica Brambati: Non ti sei mai fatta pregare per ripeterci, fino alla noia, qualcosa che non riuscivamo a capire. Rispondevi a tutte le nostre domande ingenue o strane con gioia, come segno di curiosità e partecipazione, come fosse un seme che avevi gettato e stava dando i suoi frutti.
Il tuo obiettivo minimo era dare a tutti un’istruzione, nessuno poteva rimanere indietro. Ci sfidavi a starti dietro con duro lavoro, tuo e nostro, pretendendo sempre impegno e dedizione. Mi hai fatto appassionare allo studio e obbligato a ragionare con la mia testa ma non era ancora abbastanza.
Ci hai fatto conoscere e godere della pittura, grazie al signor Bernasconi (vedi foto), per apprezzare meglio la bellezza e la vita. Non dimenticherò mai la tua gioia di bambina quando eri circondata della natura, emozionata dalla sua meraviglia.
Dopo quarant’anni ho ancora qualche letterina che ci facevi scrivere a persone incontrate in “gita” o che contattavi per noi. Ci hai stimolato ad aprire la mente come pochi sanno fare e dopo di te nessun professore mi è più sembrato all’altezza del suo ruolo. Infatti eri donna di valore che si impegnava a trasmettere i valori irrinunciabili e universali dell’uomo anche a bimbi che non hai mai considerato troppo piccoli per capire. Ci hai messo al centro del tuo mondo e per me sei stata un faro in un’infanzia avara di gioia e certezze. Ti ho pensata e ti penso sempre con grande affetto, soprattutto grazie per essere stata una così efficace e potente maestra di vita.
Spero che lassù troverai finalmente tutta la pace, l’amore e la bellezza che qui hai trascurato, sempre troppo indaffarata per darti tregua.
Un abbraccio forte
• Gianluigi Sacchetti: Sono un ex alunno classe 1971… Ho passato diversi pomeriggi a casa vostra insieme ad altri compagni… La Maestra mi aiutava e mi faceva fare i compiti. Ho uno splendido ricordo di quel periodo, della Maestra e dei suoi preziosi insegnamenti. Oggi sono quello che sono grazie a Lei e alla sua dedizione e passione. Purtroppo, persone come Lei non ce ne sono più.