CORONAVIRUS/AGGIORNAMENTO Domenica 29 marzo – Gianni Faregna, un niguardese ucciso dal killer invisibile

Ferroviere ed ex Consigliere del Consiglio di Zona 9, il 29 marzo Gianni Faregna ha perso il braccio di ferro con il virus maledetto. A Niguarda, dove era conosciuto e apprezzato da tutti, in molti lo hanno ricordato. Ecco come.
• Un compagno sereno ed aperto, di Roberto Camagni. E così sei stato costretto a partire per un lungo viaggio senza un saluto, senza un abbraccio.
Caro Gianni ti ricordi quando ci siamo conosciuti? Non è passato molto tempo da quando tu e Laura mi invitaste, insieme a Giovanni Poletti, a frequentare più assiduamente il Circolo, e da allora abbiamo potuto trascorrere insieme un po’ del nostro tempo e di condividere impegni, passioni, successi e sconfitte.
Ti svelo una confidenza: io appartengo ad una generazione che è stata educata a non confondere gli impegni politici con le amicizie personali più strette e confidenziali. Ed anche con te rigorosamente da parte mia c’è stato questo approccio.
Sin dai primi incontri mi avevi trasmesso una certa dose di simpatia per il tuo carattere aperto e per la tua disponibilità a non dire mai di no.
Mi colpiva il buon senso che animava tutti i tuoi interventi, non ti perdevi mai nei dettagli ed andavi sempre e con poche parole alla sostanza dei problemi.
Ti ricordi che a noi due il direttivo del circolo aveva affidato il compito di attaccare in alcuni spazi del quartiere le locandine che annunciavano una nostra manifestazione.
Ci trovavamo puntuali all’orario stabilito, definivamo il percorso da compiere e poi partivamo con gli attrezzi del mestiere.
In queste lunghe camminate per il quartiere posso confidare che raramente parlavamo di politica.
La conversazione partiva da temi generali per poi arrivare ad argomenti personali.
Ti piaceva parlare della tua famiglia, del rapporto con figli e nipoti, delle tue vacanze trascorse e degli impegni che stavi per assumere per il futuro.
Parlavi con orgoglio e con una certa dose di passione che non volevi lasciar trasparire.
Poi tra un facchinaggio e un altro iniziavano le mie domande sul tuo lavoro passato.
Ero curioso di capire il ruolo generale svolto da un ferroviere e tu rispondevi con una forte partecipazione elencandomi tutti i tuoi passaggi professionali.
Casualmente in concomitanza con la conclusione del nostro lavoro, tu mi parlasti del tuo ultimo viaggio con una dettagliata descrizione della tratta, delle stazioni intermedie fino all’ultima fermata nella stazione di Milano.
Tornato a casa raccontavo a mia moglie del mio impegno trascorso con un compagno sereno ed aperto, che già avevo iniziato a stimare e come quelle chiacchierate abbiano fatto aumentare la stima.
Ci mancherai caro Gianni.
Sei stato costretto ad attraversare la difficile avventura della sofferenza, e noi ti continueremo a ricordarti con rabbia e con speranza.
• 29 marzo 2020 – ore 15 di Ornella Scanella
Il tempo sospeso
a un giorno che verrà.
La mente a riempirlo
in cerca di senso e vita.
L’orecchio a una sirena
con chi a bordo non si sa
e l’animo a un amico che non tornerà.
• Siamo tutti increduli di Sergio Ghittoni Intorno a questa dolorosa, inattesa scomparsa si intrecciano diverse considerazioni.
La prima è quella umana: Gianni era un amico, una persona speciale, a cui tutti volevano bene e con cui potevi parlare di tutto, non solo di politica. Anche di cucina, di sport, di viaggi… Proprio come si fa con gli amici. Lo ricorderemo sempre per la sua disponibilità, per il supporto che riusciva a dare a tutti noi, per la sua costante presenza nei momenti felici e in quelli più negativi. La sua scomparsa ha lasciato tutti increduli, sconvolti, senza parole.
Poi c’è il ricordo del suo agire politico. Di quanto poco sensibile fosse ai grandi discorsi ideali e come invece badasse al sodo, ai risultati. Ricordo quanto schivo fosse e quanto poco amasse mettersi in mostra. Però fu lui che con vernice e pennello si mise a disegnare uno stop tra via Paolo Rotta e via Val di Ledro, dopo il terzo incidente automobilistico in quell’incrocio. E come censisse puntigliosamente tutti i marciapiedi senza scivolo per disabili per segnalarli al Comune.
Ed infine c’è l’aspetto più generale. Ci siamo tutti resi conto di quanto devastante possa essere questa epidemia, di quanto vicino possa colpire, di quanto indifesi siamo tutti e quanto poco ci voglia per fare anche noi la stessa fine. Vorremmo che la sua morte almeno possa servire a qualcosa, vorremmo che si capisse come è stato contagiato, quando, dove e da chi, quali imprudenza possa aver commesso, a quali altre persone possa aver trasmesso inconsapevolmente il morbo. Vorremmo che le autorità mettessero in quarantena tutti gli ambienti e le persone che possibilmente hanno una responsabilità nel suo contagio. Ma non vediamo niente del genere. Pare che l’epidemia, almeno qui da noi, la faccia da padrone e non ci sia nulla che riesca a contenerla. E invece che almeno la sua morte ci induca a affrontare questa calamità con più intelligenza, più logica, più decisione e non semplicemente aspettare che passi.
• Ciao Giovanni, di Carmelo Varveri Ti ho conosciuto solo da poco ma ho avuto modo di apprezzare le tue qualità di uomo giusto saggio sempre disponibile con gli altri. Che la terra ti sia lieve, ciao Giovanni.
• Quattro versi per Giovanni, di Enrici Borg
Insopportabile silenzio
la vita è sospesa nell’attesa
io guardo il domani e piango la tua assenza
e la vita che fugge via senza un perché.
• E sulle nuvole scrive, de I Poletti
…e venne di primavera
leggera nell’aria
colorata di pece
volando via con lei
Giovanni ci guarda
e sulle nuvole scrive
“coraggio voi ce la farete”
• Oggi è stata una giornata triste, di Diana Comari
Giovanni ci ha lasciati e quasi non ci si crede. Difficile accettare come sia potuto accadere.
Giovanni era una bella persona, sempre con il sorriso e sempre a lavorare. Ho cercato le foto per ricordarlo e aprendo le cartelline mi sono accorta che spesso Giovanni non appariva: nelle immagini degli eventi al Circolo si vedeva poco perché stava in fondo a fare i caffè o in cucina a preparare gli aperitivi per tutti mentre era sempre visibile in tutte le fotografie dei volantinaggi e di dove c’era da fare. Giovanni non si risparmiava mai. Non interveniva mai a caso ma se gli chiedevi qualcosa, sapeva tutto, rispondeva ampiamente e dava consigli utilissimi su tutto. Giovanni ha condiviso con noi tanti momenti e tanto impegno per il nostro quartiere e la nostra comunità.
Nelle ultime settimane si è trovato a lottare per riuscire a respirare.
Abbiamo sperato tanto in un esito diverso… Ci manchi già, ciao Gianni!
• Faccio un’immensa fatica ad accettare l’idea, di Silvana Scaravelli
Giovanni, ti ricordi, avevamo vinto in Emilia Romagna e io avevo fatto la torta di mele, l’avevo portata in sezione e avevamo espresso tutta la nostra gioia, divorando la torta. Eri così contento, solidale come al solito, pieno di allegria e di positività. Faccio un’immensa fatica ad accettare l’idea che tu non ci sia più, mi sembra una notizia burla perché tu eri la vitalità in persona. Io e la mia famiglia ti abbiamo sempre amato per la tua coerenza. Tu e Laura sempre insieme per portare avanti con amore questa esperienza della Sezione Rigoldi, in un momento di grande instabilità e di sofferenza ideologica. Ma tu ci hai sempre creduto con tanto amore e rispetto per tutti i compagni che come te ci credono ancora. Ti ricordo anche come nonno affettuoso, vicino a loro con tanta allegria. Questa malattia è tremenda, è vera e tragica. Non riesco a salutarti, il dolore è troppo forte e disumano.
• Grazie Gianni, che la terra ti sia lieve, di Franco Mirabelli Oggi questa maledetta malattia che ci sta cambiando la vita ci ha portato via un amico, una bella persona, un uomo mite e appassionato. Militante del PD, impegnato nella società sempre, sapeva interpretare e rappresentare i sentimenti e i bisogni delle persone. Amava il suo quartiere, il suo partito e, prima di tutto, la sua famiglia. Ci mancherà tanto con la sua voglia di capire e di chiarire. Grazie Gianni, che la terra ti sia lieve.
• Un triste giorno di primavera, di Beatrice Ugucccioni Caro Gianni, questo maledetto virus ti ha portato via in un triste giorno di primavera. Ci manchi e ci mancheranno i tuoi sorrisi. Un uomo buono, mai scomposto, riuscivi sempre a trovare gli aspetti positivi in ogni situazione. Amavi il tuo quartiere, ti impegnavi per il tuo Partito. Per me sei stato un amico e un collega prezioso. Voglio abbracciare i tuoi familiari e unirmi a tutti coloro che ti hanno voluto bene. Riposa in pace Gianni Faregna.
• Un punto di riferimento, di Vanessa Senesi Questo tempo sospeso si è portato via un caro amico e compagno del Circolo PD Rigoldi, per moltissimi anni membro del Consiglio di Zona 9, Gianni Faregna.
Ciao Gianni mancherai a tutti noi, alla tua famiglia a cui oggi ci stringiamo, alla nostra comunità per cui sei stato un punto di riferimento. Mancherai come oggi mancano le parole e un senso per tutto questo. Un abbraccio Gianni ciao.
• Un esempio per tutti noi, di Stefano Indovino Ciao Gianni. Io non riesco nemmeno a trovare le parole. Abbiamo lottato con te lungo tutta questa tragica settimana.
Il tuo sorriso, la tua voglia di scherzare, la tua abnegazione, il tuo impegno sono stati un esempio per tutti noi. Mi mancherà vederti stappare una bella bottiglia di prosecco nel tuo circolo di Niguarda. Appena si potrà faremo un brindisi pensando a te, una persona genuina e generosa, ricordandoti come meriti insieme a tutti i tuoi amici e compagni di viaggio. Oggi la nostra comunità ha perso una delle sue colonne. Ciao Gianni.
• Una persona buona e generosa, del Circolo PD Rigoldi Caro Gianni, te ne sei andato a causa di questo orrendo male. Noi che siamo stati i tuoi compagni, i tuoi amici per anni, che abbiamo condiviso con te momenti di gioia e di difficoltà ma non siamo mai stati raggiunti da un dolore così improvviso che ci lascia attoniti e senza parole, vogliamo ricordare il tuo impegno verso gli altri, la tua grande generosità, la tua disponibilità. Sei stato una delle colonne del nostro circolo a Niguarda, hai messo a disposizione del nostro Municipio le tue competenze e la tua voglia di migliorare le condizioni di tutti noi. Ora è il momento delle lacrime e del ricordo assieme ai tuoi cari. Ti ricorderemo per quello che eri, una persona buona e generosa, un compagno che non è mai venuto meno ai suoi impegni, ora e per sempre. Che la terra ti sia lieve.
• Un uomo di autentica umanità, della comunità del Partito Democratico del Municipio 9 La notizia della scomparsa del nostro caro Gianni ci coglie del tutto impreparati, rendendo ancora più tristi queste dure giornate. Sapevamo che lottava da tempo, ma confidavamo che le sue qualità con cui lo avevamo conosciuto – bontà, genuinità, schiettezza e dedizione all’impegno – gli avrebbero permesso, alla fine, di vincere questa prova così spietata. Portiamo nella mente tanti ricordi legati alla passione politica, vissuti sempre con autentica umanità. Affiorano con commozione e nostalgia i vari momenti che hanno puntellato la vita del Partito, in cui il nostro caro amico è stato protagonista nel ruolo di consigliere di Zona, di militante al servizio nelle tante feste, di iscritto costantemente presente al circolo di Niguarda.Ma sentiamo anche il bisogno nel cuore di trasmettervi un grande sentimento di compassione, abbracciandovi nel cordoglio con affetto e rivolgendo sincera vicinanza a Candida che, a sua volta, sta lottando in ospedale. Perché nella durezza della perdita vi sentiate accompagnati da chi a Gianni ha voluto davvero bene.