CORONAVIRUS/AGGIORNAMENTO MARTEDI 10 MARZO – L’Ospedale Niguarda presenta denuncia alla Polizia Postale contro le fake news “Siamo in emergenza ma non scegliamo chi curare. Noi curiamo tutti, giovani e anziani. E non è vero che i nostri reparti sono pieni di giovani”.

Sono dovuti scendere in campo il Direttore Generale del Niguarda, Marco Bosio, e il Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione, Roberto Fumagalli, per fermare l’allarme ingenerato da due messaggi vocali whatsapp, registrati da sedicenti operatori sanitari del Niguarda, che dipingevano scenari apocalittici, tipici di situazioni di guerra o catastrofi naturali. E così il DG del Niguarda ha presentato alla Polizia di Stato una denuncia-querela per la divulgazione, con la nota app di messaggistica, di due messaggi audio falsi riferiti all’emergenza sanitaria Covid-19: nel primo, della durata di 5 minuti e 26 secondi, registrato da una sedicente cardiologa presso una terapia intensiva, vengono riportate notizie “suscettibili di destare allarme sociale nei destinatari”. Non meno allarmante il secondo messaggio, registrato da un soggetto ignoto, della durata complessiva di 2 minuti e 15 secondi, che racconta false notizie circa la gestione dell’emergenza sanitaria. La cosa gravissima è che questo secondo messaggio, erroneamente ritenuto attendibile, è stato condiviso anche da alcune testate giornalistiche nazionali sui loro siti online. E stavolta, proprio perché i social network non sono né il male assoluto né il bene assoluto ma sono coloro che li usano a decretarne l’utilità o la pericolosità, avvalendosi della piattaforma YouTube, è sceso in campo il Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione del Niguarda, Roberto Fumagalli, che, con un video appello, ha spiegato con parole semplici ma efficaci qual è la situazione reale nel nostro nosocomio, invitandoci a non diffondere fake news, cercando le notizie principalmente su fonti istituzionali od ospedaliere. In particolare il nostro “angelo custode” ha affermato: “Nei giorni scorsi sono circolati messaggi social e audio su WhatsApp che descrivevano scenari non corrispondenti al vero in merito alle situazioni nelle Rianimazioni di alcuni ospedali lombardi dove si curano i pazienti affetti da coronavirus. Non è vero che lasciamo morire i pazienti, non è vero che non intubiamo i pazienti anziani, non è vero che scegliamo chi curare in base all’età. Se volete fare la vostra parte attenetevi alle raccomandazioni anti-contagio e non diffondete le fake.”