CORONAVIRUS/AGGIORNAMENTO 19 aprile – Ospedale Niguarda: chiude una terapia intensiva. Un segnale di speranza per la nostra Regione

I morti sono ancora tanti, gli infettati anche, ma aumentano i guariti e si riducono sia i ricoverati nei reparti di degenza sia quelli in terapia intensiva. Finalmente, dopo settimane di clausura, la luce in fondo al tunnel si inizia a vedere. Attenzione però perché siamo ancora nel tunnel! Non è ancora il momento di stappare la bottiglia di spumante.
Che la situazione stia migliorando lo si intravvede, insomma, anche nella nostra martoriata Lombardia: uno dei cinque reparti di terapia intensiva, riservato ai pazienti Coronavirus del nostro nosocomio di Niguarda, sta per essere chiuso per assenza di pazienti. I ventisette letti al suo interno attualmente sono vuoti e, dopo circa due mesi di utilizzo, una volta sanificato potrà tornare ad accogliere pazienti di altro tipo. Si torna alla normalità ovvero si torna a curare i pazienti affetti da altre patologie. Perché, una volta superata la fase acuta della pandemia, dovremo tornare ad occuparci a tempo pieno dei malati “normali”.
Un piccolo passo in avanti che però, come abbiamo scritto, non deve farci dire che l’emergenza è finita. I dati del 18 aprile certificano che la Lombardia è tuttora la Regione d’Italia con più casi positivi: +1.246 di cui +269 soltanto a Milano. E i decessi, seppur in rallentamento, sono ancora tantissimi: +199 e il 17 aprile ben 243. Una vera e propri carneficina. In due mesi di pandemia si sono contati più decessi che nei 5 anni della seconda guerra mondiale. Quando abbiamo scritto più volte che siamo in guerra non esageravamo…
Come abbiamo avuto modo di scrivere qualche giorno fa restano da chiarire i numeri dei contagiati del personale sanitario che opera nel nostro nosocomio. Qui i dati sono meno incoraggianti: 185 in totale tra medici, infermieri, tecnici ed altre figure professionali.