CORONAVIRUS/AGGIORNAMENTO 17 aprile: Ospedale Niguarda: perché tanti contagiati fra i dipendenti?

Regola numero uno del soccorritore – parola di chi per anni ha fatto parte, seguendo molti corsi di formazione, del gruppo di primo soccorso e antincendio per la Società presso la quale lavoro – è non mettere a repentaglio la propria vita. Per fare ciò chi opera nel campo del soccorso viene dotato di tutta una serie di dispositivi di protezione individuali durante l’espletamento della sua preziosa funzione al servizio degli altri.
Se così stanno le cose – e vi garantiamo che stanno così – allora bisogna capire se all’Ospedale Niguarda qualcosa non ha funzionato. E stiamo parlando dell’ospedale per eccellenza a livello lombardo, che un mese fa è stato insignito del titolo di 47esimo miglior ospedale al mondo.
Gira un documento, oltre purtroppo a tante voci assai attendibili, che riporta i numeri dei contagiati Covid-19 fra le varie figure professionali che operano all’interno del nostro nosocomio. Numeri che fanno venire i brividi e che sicuramente non rispecchiano la reale situazione perché si basano solo sui positivi accertati da un tampone, quindi i contagiati asintomatici o coloro ai quali, pur in presenza di sintomi, non è stato fatto il tampone sono esclusi da questa paurosa “classifica”. Senza contare i familiari di questi lavoratori che vivono con loro nelle quattro mura e che rischiano di ammalarsi. Un vero disastro e c’è da chiedersi se questa è la situazione del miglior ospedale come siamo messi negli altri? Siamo sicuri che il personale in prima linea non sia stato mandato allo sbaraglio? Non è che abbiamo mandato coloro che chiamiamo eroi a fronteggiare il virus in costume da bagno?
Fatta questa debita premessa, ecco la situazione a metà aprile: 41 medici, 6 “sanitari non medici”, 75 infermieri, 17 operatori socio-sanitari, 19 tecnici, 20 altre figure professionali e 7 amministrativi ovvero 185 infettati.
Su questa vicenda torneremo nei prossimi giorni perché troppi sono gli aspetti da chiarire: pochi tamponi, personale non sufficientemente protetto nei reparti classificati come Covid-free che poi si sono dimostrati tutto fuorché Covid-free, al punto tale da essere chiusi o fortemente ridimensionati per effettuare le inevitabili sanificazioni e dipendenti lasciati a casa precauzionalmente in caso di sintomi ma che non si sa come siano stati catalogati e se verrà fatto anche a loro il tampone.
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