CORONAVIRUS/AGGIORNAMENTO – 20 maggio. Intervista esclusiva a un Medico di Medicina Generale

È passato un mese e mezzo dalla nostra prima intervista al Medico di Medicina Generale S.M. che ci aveva esposto il suo punto di vista sulla situazione sanitaria in Lombardia. Entrati nella fase due e dopo cos’ tanti lutti siamo tornati da lui per capire come siamo messi in questi giorni.
• Dal suo osservatorio come vede la situazione?
Vedo una situazione di “calma apparente” che risente dei benefici effetti del lockdown; in queste settimane si sono ridotti i casi gravi da ospedalizzazione, mentre rimangono molte forme minori paucisintomatiche alle quali purtroppo non viene fatto il tampone a domicilio in tempi brevi.
• C’è consapevolezza nella maggior parte di noi (togliamo quelli dei Navigli e i runner di tutti i parchi) che bisogna mettere mascherina e stare distanti oppure ci siamo già dimenticati delle tante bare delle scorse settimane?
A mio parere la gente si è comportata con grande senso di responsabilità, ma non dobbiamo mollare proprio ora, quelle libertà in più che ci sono state concesse non dobbiamo tramutarle in libertà assoluta; ma ripeto la popolazione va elogiata per il comportamento, per fortuna arroganti e maleducati sono una minoranza.
• Situazione dei dispositivi di protezione individuali, mascherine, guanti, ecc. Nella nostra regione ce ne sono per tutti o siamo ancora in emergenza?
Per quanto riguarda quelli distribuiti a noi medici di medicina generale, come ho già sottolineato in una prima intervista, siamo ben lontani dal risolvere il fabbisogno. Nessuno in tutti questi mesi ci ha mai distribuito sovracamici mono uso, tute, visiere, qualcosa abbiamo procurato a spese nostre, ma ora molti di questi dispositivi, guanti monouso compresi, risultano introvabili anche sui più noti siti di prodotti medicali. Ci hanno fornito delle mascherine da distribuire ai nostri pazienti che sono in quarantena e lo stiamo facendo, inserendo anche le fasce socialmente più deboli, ma il quantitativo che ci hanno fornito non soddisfa le esigenze. Alla popolazione andrebbero forniti (mascherine, gel disinfettante e guanti monouso a prezzi calmierati o addirittura gratis per alcune fasce della popolazione.
 Regione Lombardia ha aggiustato il tiro su tamponi, test, Rsa ecc. o continua imperterrita per la sua strada?
Purtroppo i tanto sospirati tamponi a domicilio o comunque in tempi brevi al momento non si sono ancora visti. Sono fondamentali per diagnosticare casi paucisintomatici in modo da isolare loro ed i contatti stretti: solo così si può arginare la diffusione del virus. Per quanto riguarda i test sierologici regna un po’ di confusione e in assenza di direttive chiare si rischia che strutture private gestiscano di loro iniziativa, e si facciano pagare, questi test che non sono validati e che non rientrano in programmi di sanità pubblica, aumentando ulteriormente la confusione tra operatori e pazienti.