Leggende e misteri della poco conosciuta Santa Maria alla Fontana
Questo Santuario, che consta di due elementi (la parte superiore di recente costruzione e la parte inferiore oggetto della nostra visita, un gioiellino), si trova nell’omonima piazza, tra Piazzale Segrino e Viale Stelvio, ed è stata edificata (la parte inferiore) nel 1507 dai Benedettini di San Simpliciano dalle cospicue questue che originava il luogo per via dell’acqua miracolosa (assegnata ai Padri Minimi di San Francesco d Paola che gestirono, ristrutturando completamente il santuario): tale fonte “miracolosa” era infatti indicata alla cura dell’artrite e dell’artrosi e, per questa ragione, aveva spinto il governatore di Milano, Carlo II d’Amboise, a farla costruire. Qui inizia la leggenda che segnala essere stato Leonardo Da Vinci, protetto di Carlo II, a progettare la chiesa affrescando anche due pareti (poi attribuite a Bernardino Luini). In realtà nel 1982 sembra sia stato ritrovato il vero progetto a firma dell’architetto Amadeo, ma la leggenda persiste anche per la presenza di una misteriosa simbologia cabalistica e cosmologica mai chiarita. Il mistero dell’acqua è anch’esso irrisolto: inizialmente prodotta da una fonte alla base del santuario, venne chiusa nel secolo XIX per un inquinamento della falda ed oggi è semplice acqua del rubinetto ma ritenuta sempre “miracolosa” e meta di fedeli che la bevono, dagli undici ugelli, per le sue capacità taumaturgiche. Da visitare per la sua bellezza e particolarità.