Dopo le feste ci si pesa, consci di aver esagerato col cibo. Molte persone invece si abbuffano tutto l’anno per sfuggire ad una misera vita. Sono i casi trattati dal dottor Younan Nowzaradan (pronunciato ‘nosaradan’) nel suo ‘Vite al Limite’ in onda su Real Time (31) ogni giovedì in prima serata e in replica in orari e giorni variabili. Immagini forti che potrebbero disturbare molti telespettatori, ma che raccontano situazioni drammatiche. Persone gravemente obese si rivolgono allo specialista iraniano che esercita a Houston, Texas, per dimagrire. Donne e uomini che pesano più di 300 kg, nella clinica, vengono seguiti da Nowzaradan e dagli psicologi in un lungo e difficile percorso. I protagonisti di ogni puntata, vengono ripresi nella loro vita per mesi o anni. Periodicamente si devono confrontare con la bilancia e con il team che li guida. Le relazioni familiari, i viaggi verso Houston e gli sforzi per migliorare lo stile alimentare sono le situazioni tipiche dei racconti. Una profonda analisi rivela che il cibo rappresenta un rifugio, una fuga dai traumi subiti durante l’adolescenza. Vittime di bullismo, abusi sessuali o cresciuti in famiglie problematiche, quasi tutti riescono a cambiare le loro abitudini alimentari migliorando la propria esistenza