La situazione aggiornata dal nostro osservatorio su Covid, influenza e Lombardia 2023

Dottor S.M. eccoci nel nuovo anno a parlare ancora di Covid e influenza. Ultimamente quest’ultima sembra avere rubato la scena alla (ex) pandemia. Conferma? Cosa vede dal suo osservatorio?

I casi Covid sono in diminuzione come confermato dall’ultimo report settimanale (30 dicembre 2022) con una riduzione dell’11% dei casi rispetto al precedente e anche nel nostro ambulatorio abbiamo pochi casi lievi. La maggior parte delle persone che visitiamo in questo periodo hanno forme influenzali o simil-influenzali con tampone negativo a SARS COV 2.

I dati sul Covid sono stati “silenziati” così come quelli sulle vaccinazioni. Ci dia lei qualche numero: come vanno i richiami Covid? E, soprattutto, quelli dell’influenza che attualmente sembra essere prevalente e più preoccupante?

I dati sulla quarta dose non sono molto incoraggianti: meno del 10% della popolazione ha ricevuto la quarta dose e molte terze dosi sono state effettuate con vaccini non aggiornati alle varianti Omicron. Purtroppo, c’è stato un calo di attenzione verso questo tipo di vaccinazione; inoltre le ultime notizie provenienti dalla Cina non lasciano tranquilli. Personalmente sto invitando i miei pazienti ultra80enni e fragili a vaccinarsi.

Al momento restano le restrizioni negli ospedali, nelle case di riposo e negli studi medici: scelta condivisibile dal momento che sono luoghi frequentati in larga parte da soggetti fragili?

La scelta di mantenere l’obbligo delle mascherine nelle strutture sanitarie è una scelta dettata dal fatto che sono questi luoghi dove transitano o soggiornano pazienti con malattie croniche o in condizioni di immunosoppressione e fragilità, condizioni che sono maggiormente a rischio di sviluppo di forme gravi. Rimango del parere che le mascherine vanno indossate anche in tutti i luoghi affollati e in presenza di persone fragili.

I principali candidati alle prossime elezioni regionali, ovvero Attilio Fontana, Pierfrancesco Majorino e Letizia Moratti, propongono ai lombardi migliorie al sistema sanitario regionale, ossia modifiche alla medicina territoriale, alla prevenzione, alle cure ospedaliera, all’abbattimento delle liste d’attesa e chi più ne ha più ne metta. Lei, medico in prima linea, cosa chiede al futuro presidente di Regione Lombardia?

Chiedo che venga riconosciuto il ruolo centrale che svolgiamo nella cura del paziente attraverso una riduzione del carico burocratico che toglie tempo all’attività clinica, una maggiore interazione ospedale/ territorio ed una maggior conoscenza di quello che quotidianamente facciamo da parte dei politici. Frasi come quelle dell’ex Assessore regionale riguardo le ore di lavoro dei medici di medicina generale denotano una scarsa conoscenza del nostro lavoro e non fanno altro che screditarci.