Libri nelle scuole per l’infanzia, il riuscito progetto del Municipio 9

Nell’anno che si è appena concluso il Municipio 9, tra le molte iniziative che ha messo in campo, ha voluto lanciare anche l’idea della distribuzione di libri nelle scuole per l’infanzia, una volta conosciute come scuole materne. L’iniziativa è stata complessa e ha coinvolto scuole (quelle, 19, dell’infanzia della zona), famiglie, librerie (le 6 indipendenti presenti) e biblioteche pubbliche. Con un costo di 20.000 Euro affidati alle librerie di quartiere, sono stati acquistati 2.246 volumi di molti titoli diversi per altrettanti bambini dai 3 ai 6 anni, più un libro per ogni classe, perché rimanesse traccia di questa iniziativa nelle scuole. Si tratta di volumi di qualità, riccamente illustrati e cartonati, pensati per essere letti dai genitori ai piccoli all’ora della nanna e usati dai piccoli che possono guardare le figure ed essere così iniziati al valore di un libro fin dall’infanzia. Ma non è tutto: come ci spiega Anita Pirovano, presidente del Municipio 9, sono state organizzate anche letture animate nelle classi, che hanno scatenato l’entusiasmo dei bambini. Ogni bambino ha quindi ricevuto il suo pacchetto, incartato in una confezione regalo, che ha portato a casa per scoprire quale la storia o avventura gli sarebbe toccata. Pirovano sottolinea anche quanto sia stato determinante il coinvolgimento delle librerie di quartiere per la selezione e l’acquisto dei libri, senza ricavarne alcun profitto, se non quello di scommettere sui bambini come futuri lettori e quindi futuri clienti. Pirovano conclude facendo notare come una piccola iniziativa come questa, simbolica sì, ma anche concreta, sia stata accolta da bambini, genitori e insegnanti con grande entusiasmo e interpretata in un momento difficile come l’attuale come un segnale di attenzione e di speranza. Giorgio Bettoli, consigliere di Municipio capogruppo del Pd, ha menzionato di essere stato proprio lui a portare fisicamente i libri nelle scuole e di essere stato testimone delle reazioni di quasi incredulità degli insegnanti a questo dono del Municipio e di come in alcune scuole le classi abbiano voluto ricambiare il gesto con un piccolo dono (un libro costruito dai bambini stessi con i loro disegni e un arcobaleno in copertina ad esempio, o altri pensierini, a testimonianza del forte impatto emotivo dell’iniziativa). Sentiamo poi Elena, la libraia di Isola Libri, una delle sei librerie di quartiere che hanno preso parte al progetto (le altre sono state Prospero, Mamusca, Alaska, Les Mots, e B**k), che ci spiega che la scelta dei libri che le librerie hanno effettuato sia consistita in dodici titoli, tre per ogni livello di età e/o comprensione della lingua, la maggior parte di case editrici indipendenti e tutti di ottima qualità. E che il principio informatore del pro-getto non abbia riguardato il profitto ma, piuttosto, la diffusione del libro come oggetto, come divertimento e come strumento culturale. E quanto siano più efficaci quando si riesca a raggiungere un pubblico vastissimo, passando dalle scuole in confronto a quanto si possa fare nell’ambito delle sole librerie. Le librerie, insieme alle biblioteche di quartiere, hanno organizzato le letture animate nelle classi, mettendo in campo tutta la loro professionalità: enfasi, intonazione, gesti e voci, lasciando i bambini incantati. Un’ultima considerazione di Anita Pirovano: ci sono classi nelle quali la totalità dei bambini, pur milanesi di nascita, ha origini straniere e per costoro l’idea di un libro spesso è strana e inconsueta: nelle loro case non ce ne sono. Proprio loro quindi ne beneficiano più degli altri.