“Milano è viva”, avevano dubbi?

Perché una composizione musicale accompagna un film muto? Perché l’immaginazione deve accompagnare il silenzio, perché il silenzio ha necessità di essere visto?
Perché ciò che si vede senza parole ha necessità di una musica? Il Progetto Cineconcerti Festival nasce a Milano per il palinsesto Milano è Viva, in collaborazione e con il sostegno del Comune. La rassegna, attraverso 20 spettacoli con proiezione di film muti sonorizzati dal vivo in zona 9 a Niguarda, sembra rispondere ad alcune di queste domande. Ha avuto inizio all’aperto in piazza Belloveso il 13 luglio e terminerà le proiezioni il 21 settembre, per poi proseguire e recuperare alcuni appuntamenti saltati per il maltempo al Teatro Munari. A tutti i “perché” a cui accennavo prima, si aggiungono i commenti “indolenti” di parte del pubblico, che io stessa ho invitato a partecipare almeno ad una proiezione: “ma saremo 4 gatti”, “ci mangiano le zanzare”, “fa troppo caldo”, “dopo una giornata di lavoro hai voglia solo di sdraiarti”, “il film muto è morto, sarà una palla”. Ma se superi la pigrizia e ti fai mangiare dalla curiosità, se trovi un amico/a con cui condividere la serata il talento di tutte le parti che compongono l’iniziativa sovrasta ogni considerazione. Il vero protagonista di ogni serata è stato il talento e forse proprio l’antichità delle pellicole, dal 1902 al 1927. Dove l’antico è talmente tale da diventare moderno.
Nel campo musicale moderno, Anastasio, giovane cantautore rap, ha osato cantare “Generale” di De Gregori, avendo talento, ha reso questa canzone “sacra” ancora attuale. Anche nell’interpretazione “il lontano da noi” spinge, non ad emulare, ma a reinventare. Anche di questo ha merito la compositrice Rossella Spinosa appassionata del cinema muto. Il pubblico ha sfidato i propri timori e pregiudizi e, appuntamento dopo appuntamento è stato sempre più numeroso, affrontando la pioggia, le intemperie, il vento che si voleva portar via il telo della proiezione, due sole volte è stato necessario interrompere. La pianista-compositrice Rossella Spinosa supportata dai collaboratori di Milano Cineconcerti Festival e da Ascoart, ha introdotto elegantissima ogni serata, dando delle informazioni tecniche sulla pellicola in calendario e sulla musica da lei composta, che dal vivo avrebbe accompagnato il film. (www.cinemamuto.it ). Il cinema muto in un’epoca storica piena di rumore, offre la possibilità alla nostra immaginazione e alle sinapsi del nostro cervello, di entrare in azione, di seguire ogni storia proposta, la recitazione che scopro vivida, ironica, ovviamente specchio dell’epoca ma anche controtendenza agli stereotipi dell’epoca. Certo tutto è iniziato con pellicole più conosciute: con Charlie Chaplin e Buster Keaton proseguendo con grandi lavori degli espressionisti di Fritz Lang e Murnau, senza tralasciare particolari rivisitazioni di poemi epici greci come con il film “Odissea” oppure ricordando grandi dive e divi, come Francesca Bertini e Rodolfo Valentino.
Una panoramica importante del cinema non sonoro con l’esecuzione live di partiture storiche e contemporanee. Appuntamento dopo appuntamento vi è stato un crescendo anche di pubblico. Il pubblico – Certo con lo sguardo sono stati ammazzati i ciclomotori scoppiettanti che giravano la piazza, i ragazzi irriverenti che ridevano durante la proiezione, ma la maggioranza silenziosa era autorevole, tutta da vedere: quando decine di teste si girano verso il disturbatore all’unisono, fulminandolo con lo sguardo, oppure rispondere a un bambino che chiede spiegazioni, mentre si proiettava la pellicola: “stai zitto! osserva e fatti un’idea” e il bambino obbedire, tutto ciò alle volte era anche esilarante. La musica con esecuzioni sonore dal vivo spingeva le nostre emozioni oltre le difficoltà del non detto, riempiva di sentimento e di poesia i minuti. La musicista Rossella Spinosa elegante ad ogni appuntamento come sul palco del Teatro alla Scala, tenace come una guerriera mentre il vento sempre più forte scompigliava lo spartito e la tosse le faceva capolino: suonava, suonava, suonava; ella ci ha fatto sognare, l’abbiamo ammirata per la sua tenacia, il pubblico non si è mosso ma solo stretto ognuno in un giacchettino di fortuna, volendola così sostenere, affiancare. Anche il sig. Bugliesi colpito dalla sua determinazione le teneva con un dito il foglio, con una mano prendeva l’acqua anti-tosse e le forze di ognuno dei componenti degli staff erano indirizzati alla meta; anche questo ha contribuito alla riuscita di una delle serate tanto che, se dopo alcuni minuti riuscivi a lasciarti andare, eri dentro la storia totalmente. Cinema muto e musica, linguaggi non verbali che arrivano al cuore e fanno riflettere. Alla fine di quella serata ventosa tutto il pubblico ha risposto con applausi calorosi. Perché la gente del nostro quartiere, invitata a proseguire gli incontri dopo la pausa estiva, dovrebbe ritornare a partecipare dal 5 settembre in poi? Personalmente dall’inizio mi ha spinta la curiosità di questa scelta ardita, raffinata, colta, offerta gratuitamente in piazza con accesso libero, per un pubblico popolare ed eterogeneo dai 5 anni in su… e ho partecipato a quasi tutti gli incontri. La scelta mi è sembrata soprattutto artistica, scelta di cui si conosce il valore, che ha avuto l’ambizione di “arrivare” (come si dice in gergo) a più persone, anche a chi non è preparato, né al cinema né alla musica, al contempo ad un pubblico di cui si ha rispetto. A questo valore hanno risposto e risponderanno le varie sensibilità presenti nella nuova “agorà di Niguarda” ovvero la restaurata piazza Belloveso, a zona 9 nelle serate proposte. Ciascun evento è stato e verrà anticipato dalla presenza di un diverso rappresentante del terzo settore milanese, che porterà il proprio contributo e la propria testimonianza sulle tematiche sociali oggetto della serata, interventi che sembrano essere stati graditi dagli spettatori.