Su la testa! Con questo invito si riaccendono le luci sul palco del Teatro della Cooperativa.

“Davanti alle dichiarazioni di alcuni esponenti delle istituzioni sulla difesa dell’etnia, sul colonialismo che avrebbe civilizzato l’Africa, sui vecchietti della banda musicale di SS di via Rasella e così via…non si può più tacere – afferma Renato Sarti, direttore del Teatro della Cooperativa – È necessario reagire, alzare la testa e far sentire la nostra voce”.
E ha deciso di farlo programmando una stagione teatrale che intende porsi come reazione culturale al clima di revisionismo storico e alla preoccupante diffusione di disvalori che avvelenano il nostro tempo. Il cartellone 2023 ha un titolo fortemente emblematico, Su la testa!, nome rubato a una vecchia trasmissione televisiva che a sua volta l’aveva ripreso, ribaltandolo, da quello di un famoso film di Sergio Leone Giù la testa. Un calendario strepitoso non solo per la quantità e la varietà delle proposte: spettacoli, mostre, incontri, eventi speciali, ospitalità, lavori con le scuole, ma anche per la scelta dei testi tutti di drammaturgia contemporanea, testi di impegno sociale, politico e civile, molti dei quali nati da un prezioso e accurato lavoro di ricerca sulla Storia e sulla Memoria. Ci saranno anche spettacoli comici “di quella comicità – sottolinea Sarti – che piace a noi, che si fa beffe di potenti e prepotenti, che fa sorridere ma anche molto riflettere” E per i bambini 4 spettacoli di Burattini scritti e diretti da Renato Sarti e portati in scena da due giovani attori, Lorenzo Falchi e Gabriele Vollaro. Un cartellone impegnativo per la prima volta quest’anno interamente patrocinato da ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), ANED (Associazione Nazionale Ex Deportatinei Campi Nazisti) e dall’Istituto Nazionale per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea Parri.
25 titoli, 12 produzioni, di cui 3 debutti nazionali e naturalmente tanti artisti, bravi e famosi a livello nazionale. Impossibile citarli tutti, ricordiamo tra gli altri Giulia Lazzarini, Moni Ovadia, Giobbe Covatta, Ascanio Celestini, Marta Marangoni, Flavio Oreglio, Laura Curino.
Ad aprire la stagione dal 13 al 15 ottobre sarà un evento speciale,”Il duce delinquente”, con Aldo Cazzullo, che ne è anche l’autore, e Moni Ovadia. Accompagnati da musiche e canzoni dell’epoca eseguite da Giovanna Famulari, attraverso la lettura di testi di Mussolini e delle sue vittime, i due protagonisti racconteranno i misfatti compiuti dal Duce ben prima del 1938, le stragi nelle colonie, i delitti contro oppositori e omosessuali e contro i suoi stessi familiari. Non era poi una così brava persona come tanti italiani hanno creduto e qualcuno forse crede ancora! Come si vivrà nel prossimo futuro quando la temperatura media del nostro mondo aumenterà di 5 o 6 gradi rispetto a oggi? Come potranno sopravvivere i nostri discendenti in un pianeta certamente assai meno ospitale? Nasce da queste riflessioni lo spettacolo di e con Giobbe Covatta e Paola Catella “6° (Sei Gradi)” in scena dal 20 al 22 ottobre. Ironia e satira vanno a braccetto con i dati della divulgazione scientifica che ci allertano sui pericoli cui l’umanità va incontro se non affrontiamo oggi seriamente i problemi dell’ambiente e dell’energia. Si ride ma si riflette sull’urgenza di agire subito se vogliamo evitare la catastrofe. Dal 24 al 29 ottobre potremo infine assistere a “Le otto montagne” tratto dal bestseller di Paolo Cognetti vincitore del Premio Strega 2017. Lo spettacolo con la regia, scene e costumi di Marta Marangoni, musiche e canzoni originali di Fabio Wolf è una storia d’amore, amicizia, desiderio di fuga dalla civiltà e dal superfluo, libertà
nella natura come scelta di vita.